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TRIPPA PER I GATTI / 759 - Raccolta rifiuti, tutto cambia (o quasi) - Si attende la riunione segreta della prossima settimana per decidere il nuovo (o seminuovo) sistema - Corsaro e Michelini contro Pozzolo e Locarni? - La risposta è: boh?!

Sappiamo che l’attuale contratto per la raccolta rifiuti tra Comune di Vercelli (cliente) e Asm Vercelli (fornitore) è motivo di continue criticità.

 Sono stati mesi di lavorìo non solo ipogeo e, per ora, senza ancora costrutto, quelli della Giunta del Niente, in dialogo (forzato) con la propria maggioranza.

Ma andiamo con ordine.

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Sappiamo che l’attuale contratto per la raccolta rifiuti tra Comune di Vercelli (cliente) e Asm Vercelli (fornitore) è motivo di continue criticità.

Alle quali – quando timidamente eccepite dal Cliente Comune - il Fornitore (Asm) che però ha al proprio interno il Socio Padrone (Iren) ribatterebbe (sono rumors palatini recenti, ma non sono una novità) con uno dei soliti espedienti verbali.

Che suona più o meno così: ma come?!

E’ vero che saltiamo a piè pari intere prestazioni del contratto, ma la colpa è vostra perché non vi decidete a dirci quale raccolta vorrete fare in futuro.

In pratica: si rompe un camion?

È necessario assumere altro personale?

Non possiamo scegliere che camion comprare per sostituire quello rotto e non possiamo sapere quanto personale effettivamente occorrerà, perché, a seconda della decisione che il Comune prenderà (raccolta puntuale differenziata, cassoni interrati, raccolta puntuale solo in alcune zone della città, oppure ancora tutto uguale ad ora) cambiano molto le carte in tavole.

Poi capita che l’esercente di un bar stia anche più di una settimana prima che passino a svuotargli il cestino dei rifiuti sul vialetto di fronte (udita con le nostre orecchie dall’interessato, che si è dovuto rivolgere “in alto loco” per vedersi vuotato il cestino) ma nessuno dice niente.

In alto loco: perché, come sempre capita quando la democrazia è a rischio (pesiamo le parole, perché Iren non la elegge nessuno, ma comanda gli eletti dal popolo) ciò che è un diritto viene concesso come un favore.

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Però, pare che sia vicina una svolta.

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Dopo mesi di lavorìo inconcludente, sono rimaste sul tappeto le seguenti ipotesi.

Vediamole una per una e, per quello che siamo riusciti a sapere, anche con i costi o sovraccosti relativi e conseguenti.

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PRIMA SOLUZIONE: NESSUN CAMBIAMENTO

Tutto resta come ora.

Soltanto, si implementa (sorveglia?) un po’ il contratto, per ottenere che il Fornitore – Socio padrone Asm Vercelli tenga un po’ più pulito il sedime attorno ai cassonetti.

Che restano, dunque, il sistema di raccolta: gialli per la plastica, verdi per il vetro.

Insomma, la conservazione dell’esistente.

E’ la tesi che in Giunta è portata avanti dall’Assessore a tutto ed in particolare alle Partecipate, Luigi Michelini.

Se Michelini dice una cosa è perché la pensa anche il Sindaco e questo non è un dettaglio, anche se pare che, almeno per ora, il Sindaco, così pari pari, non l’abbia ancora detta: forse si limita a pensarla.

Questa soluzione non porterebbe costi ulteriori, né (non è automatico, ma ci siamo vicini) un aumento della Tari.

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SECONDA SOLUZIONE: RACCOLTA BLENDED

Sarebbe quella vagheggiata dall’inedito, ma già affiatato tandem neocostituitosi tra Assessore diversamente utile al decoro (e ridiamo) urbano e Presidente del Consiglio Comunale.

Di che si tratta?

Bisogna sapere che una forma di raccolta puntuale (porta a porta, che perciò elemina la necessità dei cassonetti) è già da qualche anno praticata e senza particolari criticità ai Cappuccini.

Allora, il duo avrebbe pensato (pare – ed è ben strano – senza chiedere il permesso di pensare a nessuno, perché al momento non avrebbero sponde) questo: estendiamo il sistema attuato ai Cappuccini, a tutti i quartieri e zone che stanno al di fuori della cerchia dei Viali.

Quindi, ad esempio: Canadà, Ospedale, Villaggio Concordia, e via discorrendo.

Dentro alla cerchia dei Viali si continua con i cassonetti.

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La soluzione avrebbe una certa logica, alla luce, soprattutto, della impossibilità apparente di vedere i sacchi con l’immondizia in strada a giorni alterni in zone come quelle del Centro Storico.

Pare che, all’udire questa proposta, Iren Asm abbia chiesto un sovrapprezzo, rispetto all’attuale contratto in essere, per una somma a 5 zeri.

Non solo per il sovraccosto, ma anche perché si tratta di una cosa nuova, la proposta sconta l’opposizione dell’Assessore Michelini.

Il Socio padrone Iren, poi, sarebbe restìo a soluzioni intermedie: pare voglia o tutto campo o tutto prato.

Ma, soprattutto, voglia fare un’altra cosa ancora.

Cioè fare come a Torino, cioè togliere gli attuali cassonetti dalle strade per sostituirli con i cassoni smart.

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TERZA SOLUZIONE: CASSONI SMART

COME QUELLI DELL’AMIAT DI TORINO

 

Di cosa si tratterebbe?

Si tratterebbe di costituire varie (e numerose) “isole” in molti punti della città, dove la gente va a conferire i propri rifiuti.

Perché intelligenti?

Perché, appunto, si mette il vetro in un sottocassone del vetro, la sghinga in quello dedicato alla sghinga, la plastica pure ha un suo cassone e via discorrendo.

Ma non è che uno residente – per esempio – in Via Tasso possa andare a buttare la roba nel cassone di Corso Libertà.

Se no che Smart sarebbe?

Non potrebbe farlo perché, per aprire il cassone intelligente, l’utente avrebbe a disposizione una qualche forma di chiave (elettronica, o meno) che gli consentirebbe di aprire solo i cassoni assegnati alla sua zona di residenza.

La proposta, per ora, non piace praticamente a nessuno, ma amen.

Piace ad Iren.

Comporterebbe un forte investimento iniziale, ma poi il costo del Personale sarebbe ridottissimo, in quanto basterebbe un solo Operatore per ogni mezzo impiegato per la raccolta.

Il mezzo, ovviamente, sarebbe diverso dagli attuali ed è forse per questo che, se oggi va in obsolescenza uno degli attuali camion, quelli aspettano a sostituirlo.

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QUARTA SOLUZIONE: SI INTERRANO I CASSONETTI

Nessuno la prende sul serio, ma è dall’inizio del mandato che i Consiglieri che oggi costituiscono il Gruppo di “Cambiamo” (punto interrogativo: Cambiamo? Boh vediamo cosa dice Ladislao dopo che ha preso ordini dal Gruppo del Pasqua), ma prima erano della Lega, Donatella Demichelis e Tullia Babudro dicono: vogliamo che i cassonetti siano messi dentro a delle buche, sotterrati, così non si vedono.

Quando Thelma e Louise formulano questa proposta tutti gli altri ridono, ma di nascosto, perché sono necessarissime per alzare la mano a sostenere la Giunta del Niente.

Allora tirano fuori la storia che, se si scava in centro storico, vengono fuori i resti della Vercelli antica e la Soprintendenza blocca tutto.

Il costo di questa operazione sarebbe di circa 80 mila euro a buca.

E’ chiaro che ogni buca sarebbe chiusa da un coperchio, ma per ora è inutile approfondire troppo i particolari (peraltro non ancora oggetto di analisi dei costi di esercizio) perché, intanto, non si procederà mai.

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QUINTA SOLUZIONE:

SI DIFFERENZIA SOLO LA PLASTICA

Mentre discutevano su un po’ tutte le ipotesi, sembra che, ad un certo punto, il Presidente di Asm Vercelli, Angelo D’Addesio, abbia avuto una pensata ed abbia incaricato qualche ufficio di fare due righe di conti.

Bisogna sapere che, se si effettuasse meglio la raccolta e poi il conferimento della plastica, il “rifiuto materia prima” che ne deriverebbe, sarebbe plastica più “pulita” e quindi più vendibile.

Ciò comporterebbe un valore aggiunto dei nostri rifiuti di plastica, di un 2 – 300 mila euro l’anno (dicunt).

Ecco che, allora, Luigi Michelini si sarebbe illuminato, al modo di Edi, la lampadina di Archimede Pitagorico: allora lasciamo i cassonetti verdi del vetro e facciamo la differenziata smart solo per la plastica.

Proprio come avrebbe voluto fare Maura Forte nel 2018, quando Lega, Forza Italia e soci buttarono a mare la proposta, perché: o si tolgono tutti i cassonetti, o non ha senso togliere solo quelli gialli.

Per inciso, va detto che, allora, non soltanto la proposta non faceva risparmiare 2 – 300 mila euro, ma Atena Asm chiedeva un

sovrapprezzo contrattuale proprio di 300 mila euro.

Di passaggio osserviamo che, allegato a questo articolo (quello linkato appena sopra), c’è un comunicato della Lega (2018) che analizza i disservizi e diseconomie di Atena Asm.

Era la Lega vera, quella prima delle elezioni del 2019.

Una volta la Lega ce l'aveva duro.