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TRIPPA PER I GATTI / 785 - Mai visto prima: la Lega chiede la testa della Comandante della Polizia Municipale - Vendetta trasversale per il passaggio di Babudro e Demichelis in FdI - Tascini "imputato" di "omesso controllo della cognata" -

rappresaglia di bassissimo profilo che svilisce l’Istituzione a teatrino per le guerricciole dichiarate senza rinunciare allo stipendio assessorile, né dare le dimissioni da nessuna parte. Ancor più penoso sarebbe se qualcuno volesse dar peso a simili esercizi di tracotanza.

Tullia Babudro e Donatella Demichelis passano al Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia in Comune di Vercelli,

lasciando il partito “Cambiamo” fondato da Giovanni Toti,

Presidente della Regione Liguria.

E loro che fanno?

Per rappresaglia, chiedono la testa del Comandante - qui il documento integrale a firma Tiramani - Locarni - Lavarino -

della Polizia Municipale di Vercelli, Ivana Regis.

C’è una logica in tutto questo?

Bisogna andare con ordine.

E dovremo dividere per capitoletti indipendenti.

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Come abbiamo anticipato nel precedente articolo, in Municipio sta succedendo il finimondo.

Ieri, giornata di passione: Paolo Tiramani (dicunt) si sarebbe incavolato di brutto.

Ha dato, così, una lavata di capo al Ghiottone, che se la ricorderà.

Perché al Ghiottone? Cosa c’entra con la Lega?

Perché è il suo braccio destro ed è la seconda volta che si fa prendere distratto: la prima è stata la lista dei candidati al Comune di San Germano. Ma se ne parlerà tra non molto.

Poi, dopo la lavata di capo al Ghiottone, la dichiarazione di guerra, che suonerebbe più o meno così: a noi due, Pozzolo!

Emanuele Pozzolo in quanto Segretario Provinciale di Fratelli d’Italia.

Si dice che abbia curato lui il dialogo con le due ora arrivate.

Peraltro, anche il povero omarino della strada (figuriamoci uno che fa politica di mestiere) capirebbe che un’operazione del genere, Pozzolo non l’avrebbe potuta portare a termine senza l’assenso dei maggiorenti del partito, l’Assessore regionale Elena Chiorino e l’On. Andrea Delmastro.

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Non è da oggi, del resto, che i rapporti tra il Tir e Manny sono difficili.

Memorabile, dieci anni fa, la scazzottata tra i due – allora, entrambi giovani padani – via Fb: tanto che Trippa per i Gatti non potè fare a meno di registrare la cosa.

Ecco i precedenti, quando dalla Valle arrivavano delicatezze come:

avrei voglia di dirti crepa, arrogante del c***o!.

Per poi giustificarsi – come quelli di San Damiano, che tirano la pietra e nascondono la mano –

dando la colpa a VercelliOggi.it

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E GUERRIGLIA SIA

Suoi emissari (del Commissario Provinciale) sempre nella giornata di ieri, non hanno mancato di preconizzare atti di guerra: faremo interrogazioni e Ordini del Giorno su tutto.

Insomma, la Lega si prepara a fare vedere i sorci verdi alla maggioranza stessa ed al Sindaco Andrea Corsaro.

Sembrano non rendersi minimamente conto di avere quattro Assessori in Giunta, tra questi (ma qui si capisce, perché forse non se ne capacita nemmeno l’interessato) il Vice Sindaco, Massimo Simion.

Il Ragioniere Capo del Comune di Borgosesia che la saggezza della Valle ha voluto fosse anche onerato della vicaria di Andrea Corsaro.

Ad onor del vero, che avessero e, prima ancora, che esistessero, quattro Assessori, non se ne sono accorti in molti, negli ultimi tre anni, sicchè si tratta di una distrazione comprensibile.

Partito di lotta e di governo: di governo finchè c’è da buscare il gettone.

Di lotta anche a se stessi, tanto è difficile che se ne accorgano.

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BABUDRO E DEMICHELIS POSSONO ANDARE OVUNQUE,

TRANNE CHE IN FRATELLI D’ITALIA -

Ma, di nuovo, che succede?

Perché il profano, il povero omarino della strada, fatica a capire la logica.

Dunque: dapprima, Donatella Demichelis e Tullia Babudro, elette con la Lega nel 2019, se ne vanno nel partitino di Toti.

Siamo a novembre 2020..

Tutti fanno spallucce; dalla Valsesia rotolano a valle post di Facebook tracimanti degnazione: ma sì, che se ne vadano.

Magari se ne andasse anche chi le sospinge.

E capisca chi può: Trippa per i gatti, nel suo piccolo, fa il titolo: se son … Rosette fioriranno..

Ma la cosa finisce lì: si può tranquillamente dire che non gliene importi né punto, né poco, ad alcuno.

Vadano dove hanno voglia.

Nello stesso periodo si trasferiscono da quelli di elezione ad altri lidi i Consiglieri Simone Boglietti Zacconi, che segue il Ghiottone da Forza Italia a Fratelli d’Italia.

Jose Saggia, dato che non può vedere il Ghiottone (allora capo di Forza Italia) si sposta in Fratelli d’Italia.

Poi, con perfetto sincronismo rispetto alla nuova collocazione di Cortopassi (il primo a passare con Giorgia Meloni) e compagni (si fa per dire) ritorna in Forza Italia, dalla quale era partito.

E, di nuovo, si può tranquillamente dire che della cosa non sia importato nulla a nessuno.

Infine, Carlo Riva Vercellotti transita da Forza Italia a Fratelli d’Italia e, qui sì, al Ghiottone a momenti saltano i nervi, ma poi torna la calma.

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NELLA GENERALE ARIA DI MOVIMENTI,

VOLEVA ANDARSENE ANCHE IL FONDO CASSA

Quando c’è movimento, si sa, può capitare che il dinamismo si faccia un po’ contagioso e, nella confusione, qualcosa si perda per strada.

Più o meno nello stesso periodo in cui il Ghiottone e un

piccolo drappello di Sindaci del territorio hanno lasciato

Forza Italia per approdare alla casa politica di Giorgia Meloni, pare che anche al fondo cassa del partito di Silvio Berlusconi siano venute le smanie.

E, allora, quelli di buon senso, giù ad invitarlo: ma no, fondo cassa, tu devi restare con noi in Forza Italia.

Tu sei la “Divisa” e non puoi cambiare casacca.

Tu sei il nostro amato fondo cassa, non lasciarci.

E pare che il gruzzolo, lusingato, si sia lasciato poi convincere a tornare.

Per dire che, tutti questi movimenti, non hanno mai procurato la minima osservazione da parte della Lega, né vercellese, né valsesiana.

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SALTA IL RIMPASTO

Nella sua furia sanzionatoria, l’Onorevole (che infatti era a Roma) pare abbia sentenziato: mi sono rotto il c***o.

Blocco tutto, anche il rimpasto.

Con l’approdo di Babudro e Demichelis al Partito di Giorgia Meloni, gli equilibri nella maggioranza consiliare cambiano e parecchio.

Come abbiamo detto ieri, ora i Consiglieri Comunali di Vercelli nel Gruppo di Giorgia Meloni sono sei.

Quindi occorrerebbe bilanciare diversamente i rapporti di forza in Giunta.

E qui la storia è un po’ lunga, ma bisogna fare il punto della situazione.

Intanto, le forze in campo.

Pare che Damiano Maris, fino a ieri dato in uscita dalla Lega per unirsi anche lui ai Fratelli, ci stia ripensando.

Forse gli hanno promesso di fare il Capogruppo, se Romano Lavarino farà l’Assessore.

Oppure, se diventerà Assessore Gian Carlo Locarni, Lavarino passerebbe alla Presidenza del Consiglio e Maris potrebbe ugualmente fare il Capogruppo.

Ipotesi.

E ridiamo.

L’importante, però, è che ci creda lui.

Ma non divaghiamo.

Ammettiamo che restino sei i Consiglieri di Fratelli d’Italia e 10 quelli della Lega.

I conti – secondo loro - non tornano.

COME STAVANO LE COSE PRIMA DELLA BUFERA

Nelle scorse settimane erano andate avanti trattative tra Lega, Fratelli d’Italia e Andrea Corsaro per cambiare un po’ di cose in Giunta.

Sia redistribuendo le deleghe (gli incarichi degli Assessori), sia sostituendo tout court alcuni componenti dell’Esecutivo: togliendone qualcuno e nominandone altri.

La Lega aveva messo un punto fermo: vogliamo la delega alla Sicurezza. Significa al Comando di Polizia Municipale.

Il Tir aveva indicato Massimo Simion.

Ora responsabile dei Vigili è lo stesso Corsaro.

Che non ha mai mollato di un millimetro.

I Vigili Urbani se li vuole tenere lui, il Pirata.

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MAURIZIO TASCINI E GIANNA BAUCERO POSSONO

TORNARE A DORMIRE TRANQUILLI (SONNI)

Blocco il rimpasto!

Tremenda vendetta.

Ci sono due persone veramente miracolate da tutto questo inaspettato trambusto.

E sono Maurizio Tascini (Lega), Assessore alle varie ed eventuali, protezione civile e poco altro.

E Gianna Baucero (Forza Italia), che ha la responsabilità di Cultura e Scuola.

Il primo è nel mirino da tempo.

Qualcuno bisogna pur togliere.

Ma, nelle ultimissime settimane, sarebbe il destinatario di una vera e propria fatwa, anche perché indiziato di un reato politico che non è tale nell’Ordinamento della Repubblica Italiana, ma che è contemplato nella giurisdizione del Pasqua.

Non l’Isola di Pasqua: si intendono le categorie bene / male condivise dagli appartenenti al

Gruppo del Pasqua.

Il Tascini si sarebbe macchiato di un grave reato politico: omesso controllo della cognata”.

C’è poco da scherzare.

Va, però, spiegata.

Alle elezioni comunali di San Germano si è presentata una lista di Centrodestra (che poi ha perso, tra l’altro), guidata, come candidato Sindaco, da una Signora che è cognata di Tascini.

E non avrebbero detto niente al Valsesiano – ed è già grave – e nemmeno – e qui sta la provocazione – al Ghiottone, che è la sua longa manus.

Ma la provocazione vera e propria è stata un’altra ancora.

In quella lista si è candidata anche la figlia di Michela Rosetta.

Sempre il povero omarino di poc’anzi potrebbe domandarsi: va be’, ma in fondo, perché la cognata non potrebbe candidarsi, e che ne può mai il Tascini?

Insomma, la logica lineare.

No.

Si tratta di un evidente atto di lesa maestà.

Il collegamento cognata – figlia – assessore è di intuitiva evidenza come cosa intollerabile: significa, tra l’altro, che qualcuno osa pensare qualcosa e arrangiarsi un po’ a fare la propria vita, senza chiedere il permesso a Paolo Tiramani.

E capite che, se si inizia su questa strada, non si sa poi dove si possa andare a finire.

Insomma, in politica è possibile che si incominci coi petardi e si finisca ad Hiroshima.

Sarà per questo o per qualcos’altro, ma pare proprio che il Tascini fosse in rampa di lancio.

Come detto, ora può dormire sonni tranquilli.

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L’altra pronta al volo nello spazio era Gianna Baucero.

Cos’ha fatto di male?

Una cosa grave: non ha santi in paradiso.

Sicchè, a forza di sentirsi chiedere di toglierla dalla Giunta, il Pirata se ne sarebbe lavato le mani, domandando, al modo di Ponzio Pilato: volete Baucero o…?

I puntini non sono mai stati occupati.

Un vero e proprio sostituto della Baucero non si era ancora trovato

Ma nelle ultime ore era saltato fuori il nome di Margherita Candeli.

Candidatura che pare caduta in disgrazia proprio oggi.

Vai a sapere.

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INCOMINCIANO LE BORDATE ALLA GIUNTA

Lasciamo al momento fuori – ci saranno altri articoli – la questione complessa che riguarda le imminenti (18 dicembre) elezioni del Consiglio Provinciale.

Sarà tutto da rifare, ma ne riparleremo.

E’ chiaro che due Consiglieri in più a Fratelli d’Italia, in un Comune in cui il peso specifico (al voto provinciale) è di 800 voti ciascuno, qualcosa cambia.

Ma se ne riparlerà.

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CHIEDONO LA TESTA DI IVANA REGIS

Puntuale come un orologio, arriva, dunque, la prima bordata.

Si tratta di un “Ordine del Giorno” (in sintesi: una richiesta che i Consiglieri, se il Consiglio la approva) rivolgono alla Giunta.

Eccola in pdf.

Va un po’ tradotta.

Cosa significa “avviare le procedure” per assumere un nuovo Comandante della Polizia Municipale, che sia un Dirigente?

Significa fare fuori dall’incarico la attuale Comandante, Ivana Regis.

E necessaria una premessa “tecnica” che aiuti a capire.

Per molti anni, almeno dal compianto Giorgio Spalla in poi, il posto di comandante della Polizia Municipale è stato sempre occupato da un Dirigente.

Che era anche un appartenente al Corpo.

Si ricorderà, in particolare, Roberto Riva Cambrino, che sarebbe poi andato a Parma, facendo una bella e meritata carriera.

Arrivato Andrea Corsaro con la Giunta del Niente, decisero tutti, Sindaco ed Assessori, di non cercare un altro Dirigente – Comandante.

Ma di annettere il Comando alla Direzione di Pino Scaramozzino (ora Gabriele Ferraris) per i profili gerarchici: ogni settore deve rispondere ad un Dirigente.

Assegnando, però, il ruolo di responsabilità del Corpo dei ‘civich’ vercellesi a quella che era Vice, cioè Ivana Regis.

Ciò avvenne nel 2019.

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In Giunta – a fare cosa non si sa bene – comunque c’erano già tutti (settembre 2019).

Hanno deciso di nominare la Regis.

Adesso la Lega vuole farla fuori e cercare un altro Comandante.

Come abbiamo visto, l’Ordine del Giorno leghista

dice anche altre cose, che hanno più o meno la stessa logica.

Soprattutto (osserva il PD nell’intervento che pubblichiamo al termine del testo) non si capisce come facciano a mettere d’accordo se stessi: hanno quattro Assessori e, tra questi, quello al Personale (competente, quindi, per portare in Giunta le proposte di concorsi e selezioni di risorse umane) e presentano un Ordine del Giorno perché il Consiglio lo approvi.

Hanno promesso la guerriglia e la stanno facendo.

Potrebbe essere una cosa da Capitan Fracassa con i suoi buffi armigeri.

Oppure gli eventi potrebbero scappare di mano.

Ha, però, tutta l’aria di una rappresaglia di bassissimo profilo che svilisce l’Istituzione a teatrino per le guerricciole dichiarate senza rinunciare allo stipendio assessorile, né dare le dimissioni da nessuna parte.

Ancor più penoso sarebbe se qualcuno volesse dar peso a simili esercizi di tracotanza.

Ivana Regis non ha certo bisogno di Avvocati difensori d’ufficio: è un fatto, però, che il lavoro di una persona, la sua dignità, non possano essere messi sotto i piedi di improbabili e passeggeri inquilini di Palazzo Civico.

Che pare non abbiano imparato molto di più dei giochetti congressuali dei giovani padani d’una volta.

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ECCO IL COMUNICATO DIRAMATO DAL PD


Dopo due anni e mezzo di Amministrazione apprendiamo dal principale partito di maggioranza, la Lega, che la Giunta di centrodestra ha fallito su quello che era uno dei suoi principali cavalli di battaglia: sicurezza e decoro urbano.

Un’ammissione di colpa che fa emergere tutte le spaccature di un centrodestra che, come denunciavamo già l’estate passata, si presenta compatto alle elezioni per aumentare la somma dei voti, ma non dei progetti.

Avevamo già avuto modo di discutere la tematica in consiglio comunale e, dalle forze di maggioranza, ci era stato detto che l’Amministrazione stava lavorando bene, che eravamo noi a strumentalizzare certe problematiche.

Ora addirittura la Lega, anziché affrontare la questione lavorando in Giunta, sente l’esigenza di portare una proposta da discutere in consiglio comunale. Tra le sconfitte elettorali e la rivalità interna con Fratelli d’Italia, l’esigenza di apparire era alta, lo comprendiamo. Così come comprendiamo le lacune nell’operato dell’Amministrazione Corsaro, su un tema che andrebbe però affrontato in maniera organica e strutturale, non certo in modo così superficiale.

Già nello scorso Consiglio Comunale la maggioranza si era spaccata su un tema così importante come quello delle misure per affrontare la pandemia, a riprova delle divisioni politiche esistenti nel centrodestra.

Divisioni che non sarebbero teoricamente un problema del Partito Democratico, ma che lo diventano nel momento in cui a pagarne le conseguenze alla fine è la città, cui noi teniamo più delle sterili competizioni interne tra partiti.

Alberto Fragapane, Capogruppo Partito Democratico Vercelli