Tullia Babudro
e Donatella Demichelis passano al Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia
in Comune di Vercelli,
lasciando il partito “Cambiamo” fondato da
Giovanni Toti,
Presidente della Regione Liguria.
E loro che fanno?
Per rappresaglia, chiedono la testa del
Comandante - qui il documento integrale a firma Tiramani - Locarni - Lavarino -
della Polizia Municipale di Vercelli, Ivana
Regis.
C’è una logica in tutto questo?
Bisogna andare con ordine.
E dovremo dividere per capitoletti indipendenti.
***
Come abbiamo anticipato nel precedente articolo, in
Municipio sta succedendo il finimondo.
Ieri, giornata di passione:
Paolo Tiramani (dicunt) si sarebbe incavolato di brutto.
Ha dato, così, una lavata di capo al Ghiottone,
che se la ricorderà.
Perché al Ghiottone? Cosa c’entra con la
Lega?
Perché è il suo braccio destro ed è la
seconda volta che si fa prendere distratto: la prima è stata la lista dei
candidati al Comune di San Germano. Ma se ne parlerà tra non molto.
Poi, dopo la lavata di capo al Ghiottone, la dichiarazione di guerra, che suonerebbe più o
meno così: a noi due, Pozzolo!
Emanuele Pozzolo in quanto Segretario Provinciale di
Fratelli d’Italia.
Si dice che abbia curato lui il dialogo con le due ora
arrivate.
Peraltro, anche il povero omarino della strada (figuriamoci
uno che fa politica di mestiere) capirebbe che un’operazione del genere,
Pozzolo non l’avrebbe potuta portare a termine senza l’assenso dei maggiorenti
del partito, l’Assessore regionale Elena Chiorino e l’On. Andrea
Delmastro.
***
Non è da oggi, del resto, che i rapporti
tra il Tir e Manny sono difficili.
Memorabile, dieci anni fa, la scazzottata tra i due –
allora, entrambi giovani padani – via Fb: tanto che Trippa per i Gatti
non potè fare a meno di registrare la cosa.
Ecco i precedenti, quando dalla Valle
arrivavano delicatezze come:
avrei voglia di dirti crepa, arrogante del c***o!.
Per poi giustificarsi – come quelli di
San Damiano, che tirano la pietra e nascondono la mano –
dando la colpa a VercelliOggi.it
***
E
GUERRIGLIA SIA
Suoi emissari (del Commissario Provinciale) sempre
nella giornata di ieri, non hanno mancato di preconizzare atti di guerra: faremo
interrogazioni e Ordini del Giorno su tutto.
Insomma, la Lega si prepara a fare vedere i sorci
verdi alla maggioranza stessa ed al Sindaco Andrea Corsaro.
Sembrano non rendersi minimamente conto di avere
quattro Assessori in Giunta, tra questi (ma qui si capisce, perché forse non
se ne capacita nemmeno l’interessato) il Vice Sindaco, Massimo Simion.
Il Ragioniere Capo del Comune di
Borgosesia che la saggezza della Valle ha voluto fosse anche
onerato della vicaria di Andrea Corsaro.
Ad onor del vero, che avessero e, prima
ancora, che esistessero, quattro Assessori, non se ne sono accorti in molti, negli
ultimi tre anni, sicchè si tratta di una distrazione comprensibile.
Partito di lotta e di governo:
di governo finchè c’è da buscare il gettone.
Di lotta anche a se stessi, tanto è difficile che se
ne accorgano.
***
BABUDRO
E DEMICHELIS POSSONO ANDARE OVUNQUE,
TRANNE CHE IN FRATELLI D’ITALIA -
Ma, di nuovo, che succede?
Perché il profano, il povero omarino della strada,
fatica a capire la logica.
Dunque: dapprima,
Donatella Demichelis e Tullia Babudro, elette con la Lega nel 2019, se ne vanno
nel partitino di Toti.
Siamo a novembre 2020..
Tutti fanno spallucce; dalla Valsesia rotolano a
valle post di Facebook tracimanti degnazione: ma sì, che se ne vadano.
Magari se ne andasse anche chi le
sospinge.
E capisca chi può:
Trippa per i gatti, nel suo piccolo, fa il titolo: se son … Rosette
fioriranno..
Ma la cosa finisce lì:
si può tranquillamente dire che non gliene importi né punto, né poco, ad
alcuno.
Vadano dove hanno voglia.
Nello stesso periodo si trasferiscono da quelli di
elezione ad altri lidi i Consiglieri Simone Boglietti Zacconi, che segue
il Ghiottone da Forza Italia a Fratelli d’Italia.
Jose Saggia,
dato che non può vedere il Ghiottone (allora capo di Forza Italia) si sposta in
Fratelli d’Italia.
Poi, con perfetto sincronismo rispetto alla nuova
collocazione di Cortopassi (il primo a passare con Giorgia Meloni) e compagni (si
fa per dire) ritorna in Forza Italia, dalla quale era partito.
E, di nuovo, si può tranquillamente dire che della
cosa non sia importato nulla a nessuno.
Infine, Carlo Riva Vercellotti transita da
Forza Italia a Fratelli d’Italia e, qui sì, al Ghiottone a momenti saltano i
nervi, ma poi torna la calma.
***
NELLA
GENERALE ARIA DI MOVIMENTI,
VOLEVA ANDARSENE ANCHE IL FONDO CASSA
Quando c’è movimento, si sa, può capitare che il
dinamismo si faccia un po’ contagioso e, nella confusione, qualcosa si perda
per strada.
Più o meno nello stesso periodo in cui il Ghiottone
e un
piccolo drappello di Sindaci del territorio hanno lasciato
Forza Italia per approdare alla casa politica di Giorgia
Meloni, pare che anche al fondo cassa del partito di Silvio Berlusconi
siano venute le smanie.
E, allora, quelli di buon senso, giù ad invitarlo: ma
no, fondo cassa, tu devi restare con noi in Forza Italia.
Tu sei la “Divisa” e non puoi cambiare
casacca.
Tu sei il nostro amato fondo cassa, non lasciarci.
E pare che il gruzzolo, lusingato, si sia lasciato
poi convincere a tornare.
Per dire che, tutti questi movimenti, non hanno mai
procurato la minima osservazione da parte della Lega, né vercellese, né valsesiana.
***
SALTA
IL RIMPASTO
Nella sua furia sanzionatoria, l’Onorevole (che
infatti era a Roma) pare abbia sentenziato: mi sono rotto il c***o.
Blocco tutto, anche il rimpasto.
Con l’approdo di Babudro e Demichelis al Partito di
Giorgia Meloni, gli equilibri nella maggioranza consiliare cambiano e
parecchio.
Come abbiamo detto ieri, ora i Consiglieri Comunali
di Vercelli nel Gruppo di Giorgia Meloni sono sei.
Quindi occorrerebbe bilanciare diversamente i
rapporti di forza in Giunta.
E qui la storia è un po’ lunga, ma bisogna fare il
punto della situazione.
Intanto, le forze in campo.
Pare che Damiano Maris, fino a ieri dato in
uscita dalla Lega per unirsi anche lui ai Fratelli, ci stia ripensando.
Forse gli hanno promesso di fare il Capogruppo, se Romano
Lavarino farà l’Assessore.
Oppure, se diventerà Assessore Gian Carlo Locarni,
Lavarino passerebbe alla Presidenza del Consiglio e Maris potrebbe ugualmente fare
il Capogruppo.
Ipotesi.
E ridiamo.
L’importante, però, è che ci creda lui.
Ma non divaghiamo.
Ammettiamo che restino sei i Consiglieri di Fratelli
d’Italia e 10 quelli della Lega.
I conti – secondo loro - non tornano.
COME
STAVANO LE COSE PRIMA DELLA BUFERA
Nelle scorse settimane erano andate avanti trattative
tra Lega, Fratelli d’Italia e Andrea Corsaro per cambiare un po’ di cose in
Giunta.
Sia redistribuendo le deleghe (gli incarichi degli
Assessori), sia sostituendo tout court alcuni componenti dell’Esecutivo: togliendone
qualcuno e nominandone altri.
La Lega aveva messo un punto fermo: vogliamo la
delega alla Sicurezza. Significa al Comando di Polizia Municipale.
Il Tir aveva indicato Massimo Simion.
Ora responsabile dei Vigili è lo stesso Corsaro.
Che non ha mai mollato di un millimetro.
I Vigili Urbani se li vuole tenere lui,
il Pirata.
***
MAURIZIO
TASCINI E GIANNA BAUCERO POSSONO
TORNARE A DORMIRE TRANQUILLI (SONNI)
Blocco il rimpasto!
Tremenda vendetta.
Ci sono due persone veramente miracolate da tutto
questo inaspettato trambusto.
E sono Maurizio Tascini (Lega), Assessore alle
varie ed eventuali, protezione civile e poco altro.
E Gianna Baucero (Forza Italia), che ha la
responsabilità di Cultura e Scuola.
Il primo è nel mirino da tempo.
Qualcuno bisogna pur togliere.
Ma, nelle ultimissime settimane, sarebbe il
destinatario di una vera e propria fatwa, anche perché indiziato di un reato
politico che non è tale nell’Ordinamento della Repubblica Italiana, ma che
è contemplato nella giurisdizione del Pasqua.
Non l’Isola di Pasqua: si intendono le categorie
bene / male condivise dagli appartenenti al
Gruppo del Pasqua.
Il Tascini si sarebbe macchiato di un grave reato
politico: “omesso controllo della cognata”.
C’è poco da scherzare.
Va, però, spiegata.
Alle elezioni comunali di San Germano si è presentata
una lista di Centrodestra (che poi ha perso, tra l’altro), guidata, come
candidato Sindaco, da una Signora che è cognata di Tascini.
E non avrebbero detto niente al Valsesiano – ed è
già grave – e nemmeno – e qui sta la provocazione – al Ghiottone,
che è la sua longa manus.
Ma la provocazione vera e propria è stata un’altra
ancora.
In quella lista si è candidata anche la figlia di
Michela Rosetta.
Sempre il povero omarino di poc’anzi potrebbe
domandarsi: va be’, ma in fondo, perché la cognata non potrebbe candidarsi, e
che ne può mai il Tascini?
Insomma, la logica lineare.
No.
Si tratta di un evidente atto di lesa maestà.
Il collegamento cognata – figlia – assessore è
di intuitiva evidenza come cosa intollerabile: significa, tra l’altro, che
qualcuno osa pensare qualcosa e arrangiarsi un po’ a fare la propria vita,
senza chiedere il permesso a Paolo Tiramani.
E capite che, se si inizia su questa strada, non si
sa poi dove si possa andare a finire.
Insomma, in politica è possibile che si incominci
coi petardi e si finisca ad Hiroshima.
Sarà per questo o per qualcos’altro, ma pare proprio
che il Tascini fosse in rampa di lancio.
Come detto, ora può dormire sonni
tranquilli.
***
L’altra pronta al volo nello spazio era Gianna
Baucero.
Cos’ha fatto di male?
Una cosa grave: non ha santi in paradiso.
Sicchè, a forza di sentirsi chiedere di toglierla
dalla Giunta, il Pirata se ne sarebbe lavato le mani, domandando, al modo di
Ponzio Pilato: volete Baucero o…?
I puntini non sono mai stati occupati.
Un vero e proprio sostituto della Baucero non si era
ancora trovato
Ma nelle ultime ore era saltato fuori il nome di Margherita
Candeli.
Candidatura che pare caduta in disgrazia proprio oggi.
Vai a sapere.
***
INCOMINCIANO
LE BORDATE ALLA GIUNTA
Lasciamo al momento fuori – ci saranno altri
articoli – la questione complessa che riguarda le imminenti (18 dicembre)
elezioni del Consiglio Provinciale.
Sarà tutto da rifare, ma ne riparleremo.
E’ chiaro che due Consiglieri in più a Fratelli d’Italia,
in un Comune in cui il peso specifico (al voto provinciale) è di 800 voti
ciascuno, qualcosa cambia.
Ma se ne riparlerà.
***
CHIEDONO
LA TESTA DI IVANA REGIS
Puntuale come un orologio, arriva, dunque, la prima
bordata.
Si tratta di un “Ordine del Giorno” (in sintesi:
una richiesta che i Consiglieri, se il Consiglio la approva) rivolgono alla
Giunta.
Eccola
in pdf.
Va un po’ tradotta.
Cosa significa “avviare le procedure” per assumere
un nuovo Comandante della Polizia Municipale, che sia un Dirigente?
Significa fare fuori dall’incarico la
attuale Comandante, Ivana Regis.
E necessaria una premessa “tecnica” che
aiuti a capire.
Per molti anni, almeno dal compianto Giorgio
Spalla in poi, il posto di comandante della Polizia Municipale è stato sempre
occupato da un Dirigente.
Che era anche un appartenente al Corpo.
Si ricorderà, in particolare, Roberto Riva Cambrino,
che sarebbe poi andato a Parma, facendo una bella e meritata carriera.
Arrivato Andrea Corsaro con la Giunta del Niente,
decisero tutti, Sindaco ed Assessori, di non cercare un altro Dirigente –
Comandante.
Ma di annettere il Comando alla Direzione di Pino
Scaramozzino (ora Gabriele Ferraris) per i profili gerarchici: ogni
settore deve rispondere ad un Dirigente.
Assegnando, però, il ruolo di responsabilità del
Corpo dei ‘civich’ vercellesi a quella che era Vice, cioè Ivana Regis.
Ciò avvenne nel 2019.
***
In Giunta – a fare cosa non si sa bene – comunque c’erano
già tutti (settembre 2019).
Hanno deciso di nominare la Regis.
Adesso la Lega vuole farla fuori e cercare un altro
Comandante.
Come abbiamo visto, l’Ordine del Giorno leghista
dice anche altre cose, che hanno più o meno la stessa logica.
Soprattutto (osserva il PD nell’intervento che
pubblichiamo al termine del testo) non si capisce come facciano a mettere d’accordo
se stessi: hanno quattro Assessori e, tra questi, quello al Personale (competente,
quindi, per portare in Giunta le proposte di concorsi e selezioni di risorse
umane) e presentano un Ordine del Giorno perché il Consiglio lo approvi.
Hanno promesso la guerriglia e la stanno facendo.
Potrebbe essere una cosa da Capitan
Fracassa con i suoi buffi armigeri.
Oppure gli eventi potrebbero scappare di mano.
Ha, però, tutta l’aria di una rappresaglia di bassissimo
profilo che svilisce l’Istituzione a teatrino per le guerricciole dichiarate
senza rinunciare allo stipendio assessorile, né dare le dimissioni da nessuna
parte.
Ancor più penoso sarebbe se qualcuno volesse dar
peso a simili esercizi di tracotanza.
Ivana Regis non ha certo bisogno di Avvocati
difensori d’ufficio: è un fatto, però, che il lavoro di una
persona, la sua dignità, non possano essere messi sotto i piedi di improbabili e
passeggeri inquilini di Palazzo Civico.
Che pare non abbiano imparato molto di più dei giochetti
congressuali dei giovani padani d’una volta.
***
ECCO IL COMUNICATO DIRAMATO DAL PD
Dopo due anni e mezzo di Amministrazione
apprendiamo dal principale partito di maggioranza, la Lega, che la Giunta di
centrodestra ha fallito su quello che era uno dei suoi principali cavalli di
battaglia: sicurezza e decoro urbano.
Un’ammissione di colpa che fa emergere
tutte le spaccature di un centrodestra che, come denunciavamo già l’estate
passata, si presenta compatto alle elezioni per aumentare la somma dei voti, ma
non dei progetti.
Avevamo già avuto modo di discutere la
tematica in consiglio comunale e, dalle forze di maggioranza, ci era stato
detto che l’Amministrazione stava lavorando bene, che eravamo noi a
strumentalizzare certe problematiche.
Ora addirittura la Lega, anziché affrontare
la questione lavorando in Giunta, sente l’esigenza di portare una proposta da
discutere in consiglio comunale. Tra le sconfitte elettorali e la rivalità
interna con Fratelli d’Italia, l’esigenza di apparire era alta, lo
comprendiamo. Così come comprendiamo le lacune nell’operato dell’Amministrazione
Corsaro, su un tema che andrebbe però affrontato in maniera organica e
strutturale, non certo in modo così superficiale.
Già nello scorso Consiglio Comunale la
maggioranza si era spaccata su un tema così importante come quello delle misure
per affrontare la pandemia, a riprova delle divisioni politiche esistenti nel
centrodestra.
Divisioni che non sarebbero teoricamente
un problema del Partito Democratico, ma che lo diventano nel momento in cui a
pagarne le conseguenze alla fine è la città, cui noi teniamo più delle sterili
competizioni interne tra partiti.
Alberto
Fragapane, Capogruppo Partito Democratico Vercelli