Il pendolare che stamane avesse cercato di parcheggiare l’automobile nei pressi della Stazione Ferroviaria di Vercelli avrebbe penato non poco.
Logico che, piuttosto di perdere il treno, spinto – in un certo senso – dal bisogno, il proprietario di questa elegante monovolume grigia abbia tagliato corto e l’abbia lasciata nel primo posto utile.
All’angolo interno di un isolato, nei pressi di S. Andrea, incuneata come una suppostona tra altre due vetture, che avranno faticato non poco per uscire a loro volta dallo stallo, nel loro caso occupato regolarmente.
A suo modo, un virtuosismo.
Di una agilità straordinaria. Come se fosse uno Zorro del Codice della Strada, sicuro di farla in barba al Sergente Garcia di turno.
Come accadeva alla “volpe” resa celebre dalla “TV dei ragazzi” negli Anni ’60 e ’70, quando smontava dal suo inseparabile compagno, lo stallone Tornado (un magnifico esemplare di "andaluso cartujano" grigio antracite, come la ormai celeberrima monovolume) il protagonista di questo parcheggio birichino, o se vogliamo guascone, persino un po’ pirata, corsaro, pare si sia voluto concedere il privilegio di una provocazione.
Ha parcheggiato proprio di fronte allo Studio del Sindaco di Vercelli, che ha pure la delega alla Polizia Municipale, Andrea Corsaro.
Chissà cosa sarebbe accaduto se il Sindaco avesse sorpreso questo monello in flagrante.
O cosa avrebbe fatto se se ne fosse accorto, uscendo dall’ufficio per recarsi in Municipio: di certo avrebbe chiamato i suoi uomini, i Vigili Urbani, affinchè elevassero una bella contravvenzione all’impudente.
Che ormai a prodezze del genere ci ha abituati.
Ma le sue avventure sono sempre nuove come quelle di un Gian Burrasca e la sua provocatoria strafottenza finisce per risultare divertente. Pare volere ostentare che lui (o lei) intanto, se ne può fregare di tutto e di tutti. Delle norme, del Codice, dei Vigili.
Come si concederebbe ad una impertinente, ma simpatica cutrettola.