I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torino hanno sgominato una banda criminale responsabile, a vario titolo, di due omicidi, due tentati omicidi, rapine a Tir, per un valore di oltre 4milioni di euro, furti, ricettazione e traffico di droga tra il Piemonte e la Sardegna. I militari stanno notificando un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a 13 persone. Le indagini sono partite il 7 gennaio 2012, quando venne ritrovato, nel portabagagli della sua auto, il corpo di Pietro Tevere, assassinato con un colpo di pistola alla nuca.
Il 7 gennaio 2012, in via Tempia, a poche decine di metri dall’ingresso della compagnia carabinieri Torino Oltredora, è stato trovato, nel portabagagli della sua autovettura, il corpo di Pietro Tevere, 39 anni, assassinato con un colpo di pistola alla nuca. Le indagini avviate hanno permesso di risalire al coinvolgimento di Pietro Tevere in due diversi ambiti criminali:
un traffico di droga tra Torino e la Sardegna. TEVERE faceva il corriere trasportando con una macchina la droga per conto di un gruppo di persone composto da Giuseppe TALARICO, Luca DE FEUDIS, i fratelli Vincenzo e Daniele SCARAFILE e Roberto CIPRESSO (sono stati accertati due viaggi, uno nel giugno del 2012 e uno il 16 ottobre 2012. In occasione di quest’ultimo viaggio, Tevere ha rubato la droga e ha simulato l’incendio della macchina. Il furto e l’incendio sono stati ideati da Tevere con la complicità di Antonino GIAMBO’.
L’episodio ha creato forti tensioni tra lui e i suoi “datori di lavoro”.
Una rapina di una TIR contenente tondelli pre-assemblati per il conio delle monete da un euro, avvenuta nella notte tra il 21 ed il 22 settembre 2011 lungo la bretella autostradale che collega l’autostrada A5 con l’autostrada A4. Le indagini hanno permesso di identificare la banda di rapinatori composta oltre che dal TEVERE anche da GIAMBO’, Massimiliano CAMERUCCIO, Carmelo CONTI, Francesco D’ANGELO, Daniele POLIODORI, Daniele GRECO, e Manuel ANSERME’, con il ruolo di basista. Il rimorchio contenente i tondelli, quasi tre milioni di pezzi contenuti in 50 casse, già spendibili in distributori automatici e coniabili in maniera relativamente semplice, è stato trasportato al magazzino di GRECO, a Ozegna.
Il 25 ottobre 2011, i carabinieri della Compagnia di Ivrea hanno ritrovato 48 delle 50 casse contenenti i tondelli da un euro oltre a svariata altra refurtiva proveniente da numerosi furti di autocarri avvenuti nei mesi precedenti in PIEMONTE e LOMBARDIA.
Daniele GRECO è a stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per ricettazione e condannato in primo grado a 4 anni dal tribunale di Ivrea e per tanto non può essere nuovamente incriminato nel presente procedimento. Due casse di tondelli , nel frattempo, erano già state avviate per la ricettazione. La ricettazione dei tondelli era stata affidata da GIAMBO’, il capo della banda, tramite TEVERE a Cosimo Damiano VASILE, il quale a sua volta si era rivolto a Giuseppe PICHIERRI e Claudio PASQUALONE i quali si sarebbero dovuti occupare di fare coniare i tondelli. A seguito del rinvenimento della refurtiva da parte dei Carabinieri i rapporti tra i membri della banda si sono incancreniti.
GIAMBO’ ha patito un ingente danno per la perdita della refurtiva rinvenuta dai carabinieri, stimata in circa 1 milione di euro, e ha preteso il pagamento della prima tranches di tondelli che aveva ceduto e per i quali non aveva ancora ricevuto il pagamento.
Il 27 dicembre 2011 si è recato a Varazze da Claudio PASQUALONE per chiarire la vicenda e ha appreso che questi aveva dato il denaro a PICHIERRI pertanto insieme a PASQUALONE è rientrato a Torino e ha tentato di investire e uccidere il PICHIERRI. Poi con una pistola ha tentato di sparargli ma il VASILE lo ha salvato.
In questa circostanza GIAMBO’ ha saputo che parte del denaro a lui destinato era stata consegnata a TEVERE che però lo aveva trattenuto per se.
Il comportamento di TEVERE ha fatto venire meno la fiducia di GIAMBO’ nei suoi confronti e questi ha smesso di ritenerlo persona affidabile. Il venire meno della fiducia nei suoi confronti rendeva TEVERE pericoloso per GIAMBO’ anche in considerazione del fatto che questi, insieme a TEVERE, era responsabile del furto dello stupefacente e che, se la cosa si fosse saputa, la sua credibilità criminale sarebbe stata distrutta.
Pertanto è maturata l’idea di uccidere il Tevere.
GIAMBO’ ha fissato un appuntamento con TEVERE per il pomeriggio del 6 gennaio 2012 per fare un ultimo colpo assieme e in tale occasione lo ha ucciso.
Nelle settimane seguenti l’omicidio di TEVERE si sono documentati una serie di incontri tra VASILE e PASQUALONE e tra GIAMBO’ e PASQUALONE finalizzati al rientro della somma di denaro pretesa da GIAMBO’. In particolare emergeva che PASQUALONE per il tramite di VASILE intendeva rintracciare PICHIERRI , il quale dal giorno del suo tentato omicidio si era reso irreperibile.
Questi incontri sono andati avanti per mesi finche VASILE non ha deciso, nel giugno del 2012, di farsi carico del debito di PICHIERRI e si è impegnato a restituire a PASQUALONE la somma di 15 mila euro che però ha solo in parte restituito cedendogli nel mese di luglio una vettura FIAT PUNTO e promettendo la consegna di una seconda autovettura.
La sera del 05 gennaio scorso, intorno alle ore 21.00, a Torino in corso TARANTO, Vasile, dopo aver firmato dai carabinieri della Stazione di Chivasso, è stato ucciso in auto, sparato con due colpi di fucile cal. 12 al volto.
VASILE era appena uscito da una pizzeria ove era andato a cenare poco prima e che aveva scelto casualmente poco prima. Questo scelta casuale aveva fatto ritenere che gli assassini lo avessero pedinato prima di colpirlo.
Infine si è accertata la responsabilità di GIAMBO’, CONTI e D’ANGELO in concorso con altri non ancora identificati, di svariati incendi di autovetture, numerosi furti di autoarticolati, una rapina di un autoarticolato, alcuni incidenti fasulli per truffare le assicurazioni, svariati furti in esercizi commerciali e su autovetture, possesso di armi e pianificazione di omicidi, fortunatamente non portati a compimento.
giambo’ antonino, nato a barcellona pozzo di gotto il 18 giugno 1968, residente in volpiano
conti carmelo, nato a barcellona pozzo di gotto il 05.08.1975, residente a volpiano, coniugato, commerciante, incensurato;
d’angelo francesco, nato cantù il 27.03.1971, residente a gassino t.se, coniugato, operaio edile
anserme’ manuel, nato ad aosta 02.07.1977, residente ad issogne, celibe, operaio, incensurato;
cameruccio massimiliano, nato a torino il 20 marzo 1973, residente in via virle nr.3, di fatto domiciliato a gassino t.se, impiegato;
poliodori daniele, nato a qincinetto il 17.03.1963, coniugato, giostraio, incensurato;
pasqualone claudio, nato a taurianova il 28.01.1967, residente a varazze,, coniugato, esercente,
pichierri giuseppe, nato a matera il 23/09/1963, residente a rivalta di torino, sesta strada c/o hotel interporto, di fatto domiciliato a sandigliano
de feudis luca, nato a venaria reale il 23 febbraio 1982, anagraficamente residente in torino, imprenditore,
scarafile daniele, nato a torino il 17 giugno 1987, scarafile vincenzo, nato a torino l’8 maggio 1975, residente in via pergolesi n.6,
talarico giuseppe, nato a torino l’11 maggio 1982, residente in via maddalene, 34, int. 6, di fatto domiciliato in torino, via cherubini
cipresso roberto, nato a torino il 04 aprile 1984, residente corso regio parco nr. 154, convivente, commerciante ambulante,
in particolare, nel corso delle attività, sono stati acquisiti gravi indizi di reità a carico dei destinatari del provvedimento in ordine ai sottonotati fatti reato:
la rapina di un tir avvenuta in borgaro torinese il 1° luglio 2011 (evento non denunciato ed emerso nel corso dell’indagine);
la rapina di un tir contenente tondelli pre-assemblati per il conio delle monete da un euro, avvenuta nella notte tra il 21 ed il 22 settembre 2011 lungo la bretella autostradale che collega l’autostrada a5 con l’autostrada a4 (cfr. segnalazione alfa nr.42/20 in data 22 settembre 2011 della compagnia cc di ivrea);
tentato omicidio di giuseppe pichierri avvenuto il 27.12.2011 e mai denunciato;
un traffico di droga (70 kg di hashish e 1 kg. di cocaina tra torino e la sardegna);
omicidio di pietro tevere avvenuto il 07.01.2012;
omicidio di vasile cosimo damiano e tentato omicidio di traversi caterina katy, compagnia del predetto, avvenuto la sera del 05.01.2013 in torino corso taranto;
detenzione e porto di armi, ricettazione, truffe, incendi e diversi furti avvenuti nel territorio di questa provincia, mai denunciati e sui quali sono tuttora in corso accertamenti.
per quanto riguarda gli omicidi, le indagini hanno permesso di stabilire che quelli di tevere e vasile e quello tentato di pichierri sarebbero maturati in seguito alla persuasione del giambo’ della infedelta’ dei predetti dopo il rinvenimento di parte del provento della rapina del 22 settembre 2011