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STEFANO BEDELLO E’ SACERDOTE - Oggi ha celebrato la sua prima S.Messa a Trino - Ieri,in Cattedrale a Vercelli l’ordinazione del giovane trinese - Una folla ha salutato il nuovo presbitero - Guarda la gallery

(Giorgio Morera) - Le campane della grande cattedrale di Sant'Eusebio suonavano a festa, sabato mattina, per l’ordinazione sacerdotale di don Stefano Bedello: alla presenza di una folla di fedeli, che hanno gremito la chiesa madre di Vercelli, l’Arcivescovo padre Enrico Masseroni, attorniato da un folto numero di sacerdoti, ha elevato al presbiterato – con un rito antichissimo e sempre suggestivo - il diacono 35enne originario di Trino, che giunge al sacerdozio dopo un cammino di formazione teologica e spirituale durato 5 anni (don Stefano è il 15° prete ordinato da padre Masseroni nei suoi 13 anni di permanenza a Vercelli).

Grande commozione ed emozione quindi per l’atteso rito di ordinazione, animato con bravura dalla Cappella musicale eusebiana, diretta dal Maestro don Denis Silano; sulle note austere del canto iniziale, si è snodata la processione introitale, con tutti i sacerdoti in vesti bianche e l’Arcivescovo, vestito di splendidi paramenti pontificali.

Dopo la liturgia della Parola, il rettore del Seminario mons. Alberto Albertazzi ha presentato il candidato per il cosiddetto “rito di elezione”, seguito dall’omelia del Pastore della Chiesa vercellese, di cui don Stefano è segretario, oltre ad essere maestro delle celebrazioni liturgiche e responsabile del Centro diocesano vocazioni.

I momenti più significativi del rito, dopo l’interrogazione sugli impegni del candidato e la promessa di obbedienza nelle mani dell’Arcivescovo, sono stati la prostrazione a terra dell’ordinando - sul canto delle litanie dei santi - e l’imposizione delle mani da parte di mons. Masseroni e di tutti i sacerdoti presenti; infine, dopo la preghiera consacratoria, don Stefano ha rivestito i paramenti sacerdotali, la stola e la casula, ricevendo l’unzione delle mani con il sacro crisma. E’ seguito l’abbraccio di pace del novello sacerdote con l’Arcivescovo e con i nuovi confratelli, sottolineato dallo scrosciante applauso dei fedeli presenti.

Quindi don Stefano ha concelebrato per la prima volta l’Eucaristia e ha distribuito la comunione a fianco di padre Masseroni.

«Non posso descrivere la gioia di questo momento - sono le parole di don Stefano, assalito letteralmente da amici e conoscenti, al termine dell’ordinazione - Voglio semplicemente dire il mio grazie al Signore, che mi ricolma della sua misericordia e del dono della sua grazia, chiamandomi al ministero sacerdotale. E poi la mia gratitudine va alla mia famiglia, che mi ha appoggiato e seguito in tutti questi anni di formazione, facendomi sentire il proprio affetto e sostenendomi in tutto. Grazie infine a tutti coloro che mi sono stati vicino sempre e in particolare, con la loro preghiera, in questi ultimi intensi giorni di preparazione: Dio ricompensi tutti con la sua benedizione».

Domenica a Trino, nella splendida Collegiata di San Bartolomeo, davanti all’urna di San Domenico Savio, presente in città fino al 21 ottobre prossimo, don Stefano ha presieduto la sua prima messa, alla presenza di numerosi sacerdoti, fra cui mons. Alberto Albertazzi, rettore del Seminario, che ha tenuto l’omelia. Presenti in prima fila, oltre ai familiari del novello sacerdote, anche le autorità cittadine, con in testa il sindaco Marco Felisati, compagno di scuola di don Bedello.

La solenne funzione è stata animata da due gruppi corali: il coro San Bartolomeo di Trino e la corale San Martino Vescovo di Fontanetto Po, dirette egregiamente dal maestro Tonino Puggio.

Dopo la messa, grande festa per don Stefano nel cortile dell’oratorio, con l’affetto e l’augurio di tutti di essere un prete secondo il cuore di Cristo.

 

 

 

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