C’è
amarezza.
Nel
quartier generale di Hillary Clinton non nascondono lo sconforto.
Una
vittoria – quella di Donald Trump, che tutti gli allibratori davano
per impossibile.
Come
se si trattasse di un referendum tipo quello tra Gesù e Barabba, con i bookmakers
ad orientare il risultato.
Perché
così doveva essere.
Invece
Trump ha vinto ed in molti ora si domandano cosa non abbia funzionato nella
macchina organizzativa e mediatica scesa in campo a sostegno dell’ex ( e confermata ) First Lady.
***
C’è
chi pensa anche ai complotti: da quello degli gnomi che governano il mondo
finanziario.
A
quello delle portatrici ( e per estensione, tutti i portatori, uomini e donne: milioni e milioni di elettori ed
elettrici ) di
corna, che non hanno mai gradito tutta questa sovraesposizione della
categoria, la ribalta.
Per ora
però nessuno indaga fenomeni fino ad ora celati dal riserbo: una
condizione, la riservatezza, che non ha più retto, quando i primi dati reali
sono affluiti ai computer e tutti hanno incominciato a domandarsi come fosse
stato possibile che l’impossibile accadesse.
Perché
le più recenti manovre poste in essere dallo staff della Candidata non erano
certamente state sbandierate ai quattro
venti.
E va
bene la trovata di Madonna che prometteva una sorta di voto di scambio tutta
orientata alla satisfazione di memorie mai sopite di Monica.
E va
bene che Matteo Renzi e persino Roberto Benigni si erano spesi con Obama
e famiglia.
Va bene
tutto, ma pochi hanno notato – e sarebbe stato difficilissimo, poiché
avevano abbondato con le cortine fumogene – che non tutti gli italiani del corteo renziano
erano rimpatriati.
Tre sono
rimasti là perché qualcuno tra i Guru di Hillary aveva captato
informazioni in Italia ed aveva così deciso di reclutare tre veri fenomeni
nella regìa elettorale.
***
Solo
quando saranno un po’ decantate le cose sarà possibile una vera e propria
ricostruzione storica, ma al momento accreditati rumors danno già un’immagine
tutto sommato attendibile dei movimenti.
Dunque
bisogna sapere che persino negli States erano rimasti
impressionati dall’ esito delle elezioni per il Presidente della Provincia di
Vercelli.
Come
avesse fatto il Pd a perdere tutto, avendo tutto in mano, era un fatto anche
per gli analisti di Washington misterioso.
Da
qui – forse – il progetto, ardito, ma non privo di qualche fondamento logico: chi è stato
capace di tanto, potrebbe specularmente raggiungere un risultato opposto.
Cioè,
cerchiamo di esemplificare.
Se,
volendo andare a Torino, imbocco a velocità folle, a Rondissone,
l’autostrada in
direzione Milano, in prima battuta non raggiungo l’obbiettivo.
Ma dimostro
che so raggiungere comunque “un” obbiettivo, in breve tempo, con metodo, rapidità,
precisione, fredda determinazione.
Insomma,
si tratta solo di orientarmi nella giusta direzione e poi vado come un razzo.
***
Ragionamento
che, sulla carta, non fa una grinza.
Sicchè
il Guru di Hillary arriva qualche settimana fa in Italia e prende contatti con
Giampaolo
Dedominici, Gabriele Molinari e Giovanni Corgnati.
A loro volta, tre Guru che più Guru non si può.
Quale
trattativa si svolga, quali variabili entrino in gioco, non possiamo saperlo.
Ma è
chiaro che la proposta deve essere sembrata persuasiva ai tre.
Invano
– dicono – il
simpatico Dedo avrebbe, onestamente, fatto presente che il proprio
score era già comunque tutto negativo (elezioni di Rossa comprese) ma il Guru
non dev’essersi piegato.
Del
resto, quando in USA prendono una decisione non è come qui da noi, che la
discutono in una Camera, poi nell’altra, prima a Montecitorio, poi a Palazzo
Madama: una cosa macchinosa, pesi e contrappesi, democrazia complessa.
No, la
decidono e basta.
***
Sicchè i
tre si imbarcano,
volano negli States, ma non presenziano più di tanto alle cerimonie della Casa
Bianca: si
posizionano direttamente al quartier generale della Clinton.
Ed
iniziano con lena il loro lavoro.
Riprendono
in mano una macchina elettorale fino a quel momento affidata a dilettanti.
Fino
a ieri, erano convinti di vincere, come se invece di Donald Trump ci fosse ancora Carlo Riva
Vercellotti.
C' è anche chi ascrive l'insuccesso al fatto che nessuno abbia pensato di associare al gruppo un quarto - forse importante - pilastro, ....... ..... , ma ormai è tardi per recriminare.
Oggi
rientrano in Italia e forse prima in se stessi.
Li
intervisteremo.
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