( g. g. ) -
Completata oggi la composizione della Giunta Comunale di Vercelli, con l’annunciata nomina dei
due nuovi Assessori, Emanuele Caradonna
e Mariella Moccia.

A Caradonna le
deleghe al Personale, Decoro urbano, Servizi demografici e Cimiteri.
Come abbiamo
già osservato, è lecito attendersi che la nomina di Caradonna sia un indicatore
utile a sperare nella fine dei più volte segnalati fenomeni dei doppi e tripli
incarichi con i quali alcuni Dirigenti Comunali lucrano più retribuzioni da
parte di Enti esterni al Comune, oltre il già lauto stipendio percepito per il
lavoro “principale” in Municipio.
Si arriva in
più d’un caso a superare e di molto i 100 mila euro l’anno di compensi.
Casi limite
quelli di Silvano Ardizzone
(Dirigente alle Finanze e, inoltre, incaricato al Consorzio rifiuti e direttore
dell’Azienda Farmaceutica: circa 20 mila euro per ognuno dei due ulteriori
incarichi).
Poi il
Segretario Generale Fausto Pavia,
nominato anche dirigetne sempre al Covevar, anche in questo caso altri 20 mila
euro.
Non c’è niente
di illecito, tanto è vero che la facoltà è stata (dalla Giunta di Andrea
Corsaro) espressamente introdotta nei regolamenti comunali.
Anche in questo
caso, dunque, l’attuale Amministrazione si è ritrovata un problema ereditato da
altri.
Va però detto
che nulla è stato fino ad ora fatto concretamente per eliminare o almeno ridurre
la ricorrente assunzione di impegni “extra” orario di lavoro.
L’eliminazione
dei doppi incarichi era tra le priorità e condizioni posti da Maria Pia Massa e
Remo Bassini (fine dei doppi incarichi “da subito”) quando, nel 2015, giunsero
in aiuto della maggioranza, abbandonata dai Consiglieri di SiAmoVercelli.
La Giunta Forte
deve a loro la sopravvivenza politica.
Ma nulla ha
fatto per eliminare i doppi incarichi.
E si vede che
fine hanno, invece, fatto Remo Bassini e Maria Pia Massa.
***
Perché paiano
intoccabili le posizioni di Silvano Ardizzone e Fausto Pavia ( e non sono gli
unici e pare abbiano fatto scuola: un incarico al Covevar ce l’ha anche Piero
Vantaggiato della Provincia ) e invece si sacrifichino tranquillamente quelle
di veri e propri pezzi di storia della realtà progressista vercellese, lo
sapranno gli attuali reggitori della Cosa Pubblica.
Proprio oggi –
battesimo della Giunta dei nuovi Assessori – però l’arrivo di Caradonna è stato
salutato da altre due autorizzazioni (minori) per ulteriori incarichi a Fausto
Pavia ed al plurionerato Gabriele
Ferraris: revisore dei conti a Chivasso l’uno e componente del nucleo di
valutazione in un altro Comune il secondo.
Caradonna avrà
il suo bel da fare.
***
Mariella Moccia
arriva all’Esecutivo Comunale dopo una lunga militanza ( dalla fondazione del
partito ) nel Pd, corrente Bagnasco.
La nomina è
sicuramente un valore aggiunto di non poco conto per la Giunta, essendo note le
qualità umane, professionali e politiche del neo Assessore, giustamente stimata
in molti qualificati ambienti della città.
E’ delegata
alle Politiche Giovanili ed all’Istruzione.
Incarichi fino
ad ora disimpegnati da Andrea Raineri,
che ora va all’Assessorato all’Assistenza.
***
Resta vacante –
in attesa che si plachino in un modo o nell’altro le lotte intestine del Pd –
la carica di Vicesindaco: tra i due contendenti (Michele Cressano e Carlo Nulli Rosso) potrebbe godere un terzo o
forse nessuno.
Intanto, per
fortuna, il Sindaco è in perfetta forma.
***
Con questo riassetto l’esperienza politica dell’ Amministrazione
si avvia all’epilogo, secondo i
programmi.
Una Giunta del
Pd con i propri alleati.
Niente di più,
niente di meno.
Niente, è ovvio, di male.
Per molti che
guardano altrove niente, però, di particolarmente interessante per il futuro.
Ogni posto è calibrato
con il manuale Cencelli applicato agli origami del crepuscolo renziano.
Con qualche
concessione persino ultra petitum all’ex
Sindaco Gabriele Bagnasco che conta ora
su due Assessori (l’altro è Michele Cressano) e – di area – anche sulla neo
Presidente del Consiglio Comunale, che però è giunta all’incarico per meriti
propri.
***
La Giunta – la situazione
politica odierna - è la conseguenza politica plastica dell’ “Operazione Brusco”, il salto della
quaglia con cui l’ex candidato Sindaco per il Movimento 5 Stelle, Adriano Brusco, il 26 giugno 2017 passò
dall’Opposizione alla maggioranza, andando a sedersi nei banchi di
CambiaVercelli.
Fu una vera e propria scelta di campo da parte del Sindaco: scelta che per ora
ha dato comunque dei frutti.
E’ stata l’occasio
proxima e – ad un tempo – la linea di non ritorno del dissenso di Maria Pia Massa, Pier Giorgio Comella,
Donatella Capra, Giordano Tosi.
Le cui
dimissioni hanno poi cambiato radicalmente il panorama dell’Aula.
E’ comunque una scelta che per ora ha
pagato, perché la
maggioranza è tornata ad avere in complesso 17 Consiglieri, come prima, ma ora coesi,
contro i 16 (compreso Norberto Greppi)
che costituiscono una Opposizione composita e che potrebbe non essere sempre
convergente su obbiettivi comuni.
Lo si vedrà
presto con la votazione sulla annessione del Comune di Sali, a proposito della
quale, osservatori politici informati danno per possibile, il sì del gruppo di
SiAmoVercelli.
***
Ci sono dunque
i requisiti per arrivare senza troppi sobbalzi alla scadenza naturale del
mandato.
Per poi – chi lo
riterrà – presentarsi ancora con questa formula.
***
E’ chiaro infatti
che il Sindaco ha ritenuto di non cogliere – o non ha potuto farlo - questa importante occasione per manifestare
una qualsiasi propria autonomia dal Pd, accentuando ancora la propria dipendenza da
Cambia Vercelli.
E, del resto,
anche questo non meraviglia: il Primo Cittadino è stata Segretario Politico del
Partito che ha concorso a fondare, è più che logico che non voglia e forse non
possa separare il proprio futuro da quello di Via Giovine Italia.
Né, d’altro
canto, si vedrebbe la ragione per cui dovrebbe farlo, se crede di essere coerente
con il proprio passato politico rispetto al quale non ha proprio nulla da
rimproverarsi.
Né – del pari -
c’è da meravigliarsi se, per molti, quella del Pd e del suo sistema di poteri
sia una pagina da voltarsi se si vuole guardare al futuro.
***
Per il 2019,
dunque, dal Centrosinistra nessuna
sorpresa, mentre dagli altri fronti, per ora, nessuna novità.
Si cerca un candidato Sindaco che accetti
la sfida.
I nomi che
circolano sinora – nessuno ha la sfera di cristallo, ma… - fanno sì che gli
allibratori non aprano nemmeno i taccuini: Maurizio
Randazzo, Andrea Corsaro, Antonio Prencipe.
***
Ma lungo un
anno di tempo non è difficile immaginare che qualcuno cercherà di dire che a
Vercelli può esserci altro e che alla Giunta Forte e Caradonna un’alternativa è possibile.