(r.m.) - Tanta gente sabato 8 settembre all'inaugurazione
del MAVO (Museo
Archeologico del Vercellese Occidentale), situato nell'antico
complesso dei frati agostiniani. Alla presenza del Prefetto di Vercelli Dr. Michele Tortora
e del Direttore
della Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio per le province di
Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli dr.ssa Manuela Salvitti,
il Sindaco Stefano
Corgnati ha introdotto facendo
la cronistoria dal momento in cui sono stati ritrovati i reperti archeologici
della necropoli romana a Livorno Ferraris durante gli scavi per la costruzione
dell'Alta Velocità fino al progetto e
alla realizzazione, un percorso lungo e tortuoso ma che ha prodotto una vera
bellezza di museo, di grande interesse storico e culturale. Il primo cittadino
livornese ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito e sottolineato come
su questo tema le ultime amministrazioni sono state sempre compatte per ottenere
l'obiettivo finale. La dr.ssa Salvitti si è soffermata più sull'aspetto
"ministeriale" ricordando tutti coloro che hanno collaborato negli
anni in quelle che erano le varie Soprintendenze in seguito riunite. Infine ha
preso la parola la dr.ssa Elisa Panero che ha curato il coordinamento
scientifico e che ha parlato della tipologia di reperti che si trovano nel MAVO
che non riguardano solo i ritrovamenti solo di Livorno Ferraris ma anche quelli
di territori limitrofi.
Al termine dei saluti istituzionali è stata data la
possibilità di visitare le sale del museo ai tanti presenti, è stato comunque
annunciato a breve una sorta di "Open day" con le visite guidate per
consentire a tutti di conoscere meglio questa nuova realtà.
Livorno Ferraris si colloca saldamente al secondo
posto nella provincia come numero di Musei, in paese seppure piccolo, oltre al
neonato MAVO, vi sono il Museo Ferraris dove sono contenuti i materiali
relativi a Galileo
Ferraris ed Adamo Ferraris, l'Ecomuseo al Torriore della Colombara,
il Museo di San
Lorenzo presso la Chiesa Parrocchiale, il Museo della Moto gestito dal
Motoclub locale.