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VERCELLI ISOLA - La cena "inter" parrocchiale, un successo del proteiforme Don Augusto Scavarda - Bravissimi anche i Volontari, tanta gente contenta di esserci - Supervisori d'eccezione, le Suore Pianzoline

è riuscito nella composizione di un vero e proprio "cubo di Rubik" liturgico -

Proteiforme, eclettico, vulcanico.

 

Oppure, semplicemente Parroco e, soprattutto – senza nulla togliere agli altri – Parroco Salesiano: Don Augusto Scavarda anche quest’anno stupisce.

 

Perché è riuscito nella composizione di un vero e proprio "cubo di Rubik" liturgico: non violare il precetto del Mercoledì delle Ceneri, di non forzare troppo gli argini della Quaresima, di unire la Festa della Donna e quella del Papà (l’allungo evocativo arriva fino a S.Giuseppe), unendo – infine – tutto in una sincretistica, fantastica cena parrocchiale, nel giorno consacrato alle cene, il sabato, 16 marzo.

 

Il 16 marzo fu ordinato Sacerdote, nel lontano 1907 indovinate chi?

 

Proprio lui, il Beato Don Francesco Pianzola, di cui parleremo tra poche righe.

 

Dunque la grande cena parrocchiale preparata nell’ampio salone all’Isola: tutto cucinato rigorosamente “in house” da un gruppo di Volontari veramente bravi, con la supervisione delle Suore “Pianzoline”.

 

Ci ricordiamo chi siano le Suore Missionarie dell’Immacolata Regina Pacis?

 

Sono le “Suore delle Mondine”.

 

Perché nel Dopoguerra, quando la Congregazione fu costituita, c’era ancora la necessità di dare assistenza alle giovani donne protagoniste della migrazione stagionale da tutta l’Italia del Nord, per lavorare qui, in risaia.

 

C’era bisogno di assistenza non solo spirituale, ma anche materiale: portare dai medicinali ai presìdi igienici femminili, aiutare anche i Patronati (non dovranno essere mai dimenticate persone come Sarina Francese, Firmina Pellizzari e Rosina Osenga a Trino, epicentro dell’attività assistenziale cattolica) che mettevano anche a disposizione delle Suore Pianzoline il celeberrino furgoncino “Leoncino”, attrezzato come se fosse un ufficio ambulante di Patronato, ma anche attrezzato per dispensare i generi sanitari.

 

Qui a Vercelli le ricordiamo all’Oratorio di San Salvatore, impegnate ad aiutare Don Nicola Rulla e Don Eusebio Viretto che mandavano avanti l’avamposto (allora la città arrivava praticamente fino in Via Paggi e non oltre.

 

Via Trino era campagna: così fino a che non si iniziò la grande fabbrica dell’Ospedale S.Andrea.

 

Figure indimenticabili come Suor Fiorangela e Suor Emma.

 

Poi, purtroppo, la memoria non ci assiste se non per dare voce ai sentimenti di gratitudine doverosa nei confronti di tutte.

 

Ecco, le Suore Pianzoline ci sono ancora, per fortuna e sabato hanno animato la serata.

 

Che è stata un’occasione per ritrovarsi tutti, i parrocchiani della grande parrochia “estesa” come ormai sono le Unità Pastorali: dall’Aravecchia, al Belvedere.

 

Un grazie di cuore per avere invitato VercelliOggi.it a riprendere qualche immagine.

 

Il menù delle grandi occasioni: antipasti, pasta al forno (poi l’inatteso fuori programma: l’ interposizione di spaghetti all’arrabbiata, così per stuzzicare ancora un po’), coniglio e pollo al forno con patate e verdure.

 

Poi il vino che, quando si è in compagnia, ha ragione di tanti quaresimali propositi, che saranno puntualmente osservati già a partire dal giorno seguente.


Non poteva mancare la lotteria: il ricavato alle Missioni Salesiane.

 

Insomma, una grande serata.

 

Grazie a Don Augusto, grazie ai Volontari, grazie di cuore alle Suore Pianzoline, che hanno fatto rivivere momenti indimenticabili.