Diciamo subito che le cose sono, se possibile,
peggiorate.
Perché la situazione dei rifiuti è sempre uguale.
Ma oggi, al “partito dei castigamatti” si sono del
tutto allineati anche i nuovi ed estemporanei reggitori della Cosa Pubblica,
eletti il 9 giugno 2019.
Poiché la natura non ammette il vuoto, ecco che il
niente della Giunta del Niente pare essersi riempito dei contenuti della propaganda di
Iren.
Ma andiamo con ordine.
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IL
TEOREMA DELL’ORIUNDO ED IL SUO
PRIMO POSTULATO
Il Lettore ricorderà quello che, in precedenti
articoli, avevamo chiamato il “Teorema dell’Oriundo”.
Il primo postulato era (ed è):
finchè ci saranno i cassonetti, ci sarà
sempre l’immondizia per strada (I P. T.d.O.).
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leggi qui -
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e anche qui -
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Assioma, evidentemente, indimostrabile.
Anzi, si dimostrò il contrario, perché comminando un
po’ di sanzioni, in un fugace periodo nel corso del 2017 quelli di Atena Asm
furono costretti a raccogliere l’immondizia.
Naturalmente, è sempre stata vera una
cosa:
la guerra tra incivili ed inadempienti la perdono solo le persone per bene.
Perché è chiaro che i rifiuti vadano conferiti
correttamente.
E’ altrettanto chiaro che il Comune paga
Asm
perché, a termini di contratto, primo: metta un numero sufficiente di cassonetti,
se no come si fa a porvi correttamente i rifiuti (specie plastica e vetro) se
sono già strapieni; secondo: si facciano i passaggi regolari e nel
numero previsto dal contratto; terzo: si sostituiscano i cassonetti
rotti.
Ma, quarto, soprattutto, si applichi il
contratto di nettezza urbana tra Comune e Atena Asm, anche nella parte in cui
prescrive che il sedime, attorno al cassonetto, deve essere sempre pulito.
Senza inventarsi scuse da monelli
come, ad esempio, quella che attorno ai cassonetti vi siano vere e proprie discariche
abusive e via fantasticando di frivolezze buone per adolescenti.
Ma, se, nei fumetti de “Il Monello”, a sanzionare
Bibì e Bibò ci pensava Capitan Cocoricò, ed a sistemare come si conviene
Superbone provvedeva l’arcigna zia, qui, invece, pare proprio che prevalga
un maleinteso spirito montessoriano e, in genere, una filosofia no blame degna
di miglior causa.
Cioè, qualcuno si è sempre lasciato abbindolare
dalla teoria della discarica.
Qualcuno ha sempre preferito dare dell’incivile ai
propri concittadini (che in qualche caso lo sono).
Giunge ora notizia che vi sia l’ultimo ( ma già “acquistato”,
nel senso di acquisito alla causa ) dabben uomo della serie, che giri addirittura
con lo smartphone caricato di filmini dimostrativi (presuntivamente) della
bicciolana inciviltà.
Indigena ed autoctona inciviltà, alla quale anche la migliore buona volontà dei nuovi padroni di Iren dovrebbe,
infine, arrendersi.
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Non sappiamo se qualcuno ci caschi, ma non vi sarà termine
del contratto di compravendita che riuscirà a restare occultato.
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EDUCARE,
NON PULIRE
Parafrasando i pedagogisti convinti che si debba “educare,
non punire”, quelli di Atena Asm, sostenuti da qualche “brand” comunale,
tentarono di stabilire, dunque, il principio secondo cui – stante la verità
assiomatica del cassonetto attrattore di incivili – occorresse, prima ancora di
pulire, educare, con le buone o le cattive (le multe) il popolo incivile di
Vercelli.
Non funzionò subito, perché i comunali reggitori
delle caudali appendici dei boiardi di Iren, furono subito scoraggiati da uno tsunami
di improperi.
Ma ci hanno sempre riprovato.
Finchè, come abbiamo visto, sono arrivati altri e
con loro anche il fessacchiotto con lo smartphone caricato a filmini di propaganda.
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IL
SECONDO POSTULATO DEL TEOREMA DELL’ORIUNDO
Noi puliamo e cinque minuti dopo
riportano i sacchi vicino ai cassonetti (II P. T.d.O.)
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Le due proposizioni, la maggiore e la minore, fanno
a pugni.
La prima – noi puliamo – è tutta da dimostrare e la
seconda “cinque minuti dopo….”
Bisognerebbe pensare che qualche callido epigono vercellese
di Kattivik se ne stesse in agguato, nel buio di un fatiscente androne
condominiale, sacco in pugno, ad attendere il passaggio degli Addetti Atena Asm
e, un volta che questi avessero girato l’angolo dopo lo svuotamento dei cassonetti….
Zaaaak!
Ne riportasse “cinque minuti dopo”, non un minuto di
più, un altro.
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E
LE COSE DA RIDIRE FINISCONO QUI
Le fotografie messe a repertorio nel corso di questa
settimana in Via Prati dimostrano, in realtà, l’assoluta inconsistenza del
Teorema dell’Oriundo.
Se si tolgono i cassonetti (prima da Via Testi, poi
dalla stessa Via prati, come gli articoli precedenti ricordano) non si fa altro
che dare dei fastidi alle persone per bene, che conferiscono regolarmente.
Certo, Atena Asm risparmia.
Educa e non pulisce.
I sacchi neri sono lì da una settimana (ci sono
anche oggi, 14 luglio).
Se esistesse un controllo comunale, posto che siamo
in Via Prati e non in qualche sperduta periferia, si farebbe presto a segnalare
la circostanza.
Di tanto in tanto, il Diversamente Utile Assessore
al Decoro (e ridiamo) Urbano manda a dire che ci saranno nuove figure preposte alla
vigilanza: e si vede.
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Ma, come abbiamo visto, ormai Iren sembra avere
conquistato anche i cuori (solo i cuori?) di quelli che dovrebbero contrastare
Iren.
Perché è chiaro che, fare gli utili incamerando i
corrispettivi e e vedersi saldate le fatture per il servizio di nettezza urbana, e poi non
sostenere i costi che l'incarico (l'incarico, non l’attività Educational)
comporta, sono buoni tutti.
Gli utili di Atena Asm quest’anno (consuntivo 2019)
sono stati di circa 5 milioni di euro.
- leggi qui, integrale, il Bilancio 2019 dell'Azienda di Corso Palestro -
Di questi, il 40 per cento va al Comune di Vercelli,
in quanto è del Comune il 40 per cento del Capitale Sociale di Corso Palestro.
Allora, non si può fare a meno di
pensare: ma se, invece di 5 milioni, l’utile fosse stato “solo”
di 4 milioni, ma con quel milione di euro di differenza si fossero
assunte più persone per il ciclo della raccolta, effettuati più passaggi,
effettivamente sorvegliati e controllati meglio i conferimenti, non sarebbe stata
una cosa migliore?
Il Comune deve dare un servizio ai
cittadini che lo pagano tramite la Tari, oppure deve fare gli
utili?
Utili che, poi, per il 60 per cento
finiscono ad Iren?
Quella tra Socio di minoranza che intanto non conta
niente e Cliente titolare di un contratto di nettezza urbana, è una promiscuità
che è sempre più pericolosa e dalla quale si esce in un modo solo.
Non dimentichiamo che questa promiscuità poteva
avere qualche (debole) ragion d’essere quando, in sostanza, Atena Asm era del
Comune.
Dopo il 2015, quando è, di fatto, di Iren, è solo
pericolosa.
A ciò si deve aggiungere il rischio
ulteriore rappresentato dalla capacità di “farsi voler bene” di Iren.
Rivediamo questo filmato, dal nostro repertorio -
VENITE A PULIRE VIA SCALISE from Guido Gabotto on Vimeo.