Il video con l'intervento di Maria Grazia Bellomo -
La fine politica del Sindaco a fine corsa e dei giochi di prestigio (fino ad ora l'unico argomento visibile per sostenere la fusione) la decreta una Signora (sia permesso) veramente molto, molto intelligente, che
oggi pomeriggio si è avuto il piacere di ascoltare a Lenta: Maria Grazia
Bellomo.
Ma andiamo con ordine.
Oggi, dunque, assemblea a Lenta, palestra comunale,
del Comitato “Non con…Fondiamoci”.
Annunciano che aria tira i cartelloni che sono
serviti da invito ai cittadini; la dicono lunga, con quella citazione di Bertold
Brecht:
“Quando l’ingiustizia diventa legge, la
resistenza diventa un dovere”.
E già questo dice di sentimenti assai differenti,
tra i cittadini di Lenta e quelli (sempre stati amici) di Gattinara.
A Lenta c’è passione e voglia di
difendere il paese.
A Gattinara molta gente non sa ancora adesso perché sia
scoppiato tutto questo casino.
Salvo che tutti – si ripete: tutti, anche quelli
della vicina Lozzolo – hanno capito che si tratta di un escamotage (appunto
un triste gioco di prestigio) ideato da Daniele Baglione per cercare di fare
ancora il Sindaco.
Anche se la Legge
dice che, dopo due mandati (cinque anni più altri cinque) non ci si può più
candidare per un terzo giro.
Salvo che, appunto, il Comune fino ad ora
amministrato non si "fonda" con un altro, dando vita ad una “terza” e “nuova” entità
amministrativa e, allora, il gioco è fatto.
***
Tra l’altro, per quel poco che si è capito girando
un po’ tra Gattinara e Lenta in queste settimane: chissà come andrebbe a
finire, lasciandolo fare?
Perché, fino a quando nessuno dice: “il Re è nudo”,
va tutto bene, ma poi…
***
E oggi, che il reuccio abbia qualche anatomia
scoperta lo hanno detto chiaramente.
Anche Laura Filiberti, guest star della
riunione.
La storica esponente della Gattinara progressista è venuta all'assemblea di Lenta e non ha avuto mezze misure.
E’ grazie a lei che si è venuta a sapere
una importante verità: il progetto di fusione è stato
approvato dal Consiglio Comunale di Gattinara, in modo risicato e persino un po’
“forzato”, cioè con 7 voti a favore e 6 contrari.
Filiberti è Consigliere Comunale di Opposizione a
Gattinara e racconta cose fino ad ora mai sentite.
Come si sia arrivati, poi, a mettere insieme quei sette voti ( almeno, a sentire uno dei relatori ) è da verificare.
Ma di questo (poiché si tratta di un argomento
delicato) occorrono, appunto, verifiche, anche alla luce di quanto dispone il Tuel (Testo
unico degli Enti Locali).
Non mettiamo, dunque ora, il carro davanti ai buoi.
Mettendo, però, insieme, tanti fattori
che man mano affiorano (e che, come detto, si approfondiranno
in settimana), c’è da domandarsi come sia stato possibile che, sia la
Provincia, sia la Regione, abbiano tenuto in qualche considerazione un’iniziativa
come questa.
***
Ma torniamo a bomba.
Il primo video che riprende i momenti salienti di questa
giornata è tutto da gustare.
La Signora Bellomo ripercorre i momenti
essenziali di questa storia.
La fusione tra due Comuni, annunciata su Facebook.
Così le riferisce suo figlio, a febbraio.
Invero, forse, annunciata prima ancora
da VercelliOggi.it
–
leggi qui –
Poi, tutti i motivi per cui i lentesi vogliono
restare a casa propria, nel proprio paese.
Nel corso della riunione (pubblicheremo i vari
estratti nei prossimi giorni), ovviamente, anche le motivazioni tecniche che
smontano la summa di panzane buone per imbonitori, fino ad ora raccontate a
proposito di milioni di euro e riduzione di tasse.
Basti pensare che, delle 74 pagine del "progetto" di fusione, se si escludono le prime che sono tutte un "volemose bene", che ne sono oltre 60 di tabelle sugli attuali piani dei conti dei due Enti e solo due o tre con il "che fare". Che, appunto, sono intenzioni e non altro: nessun impegno.
Perchè il Comune futuro sarà uno e uno solo (è il testo del quesito referendario a confermarlo), cioè Gattinara.
Con - in sovrammercato - la bufala di chiamare "Municipio" di Lenta una entità esclusivamente consultiva che gioca sull'equivoco della parola, appunto "Municipio".
Una specie di Consiglio di Quartiere consultivo, di buona memoria.
Intanto, la cosa sicura è che il Comune di Gattinara si ciuccia i beni immobili messi insieme nel corso di duemila anni dai lentesi.
E bon ciao.
Ma tempo al tempo.
***
Oggi è la volta, per la Signora e per i suoi, di
togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
Perché nei giorni scorsi – a sentire lei ed i suoi –
i lentesi che vogliono difendere autonomia, patrimonio ed indipendenza del proprio comune
sarebbero anche stati presi di mira da leoni da tastiera molto attivi su Fb.
Uno, il più sfigatto di tutti, li avrebbe paragonati
ai protagonisti della saga di Tolkien, il Signore degli Anelli.
Male gliene incoglie.
A lui ed a Daniele Baglione.
La Signora ha letto davvero tutte le 1.357
pagine della Trilogia.
Non è una acculturata da cinematografo, né da Wikipedia.
Si ricorda a menadito chi sono i buoni e
chi sono i cattivi e, soprattutto, il particolare del duello
di Gandalf, sul Ponte di Khazad – dûm
– guarda qui -
***
E, al minuto 7 o 8 del video, che pubblichiamo in apertura, arriva la
mazzata per Baglione.
La Signora si impadronisce della metafora
incautamente evocata da qualche baglioniano pasticcione e, al modo di D’ Artagnan,
assesta la stoccata finale, con invidiabile vis oratoria: non ero io sul
Ponte, qualche settimana fa.
Riferimento più che esplicito alla penosa
performance alla Gianni e Pinotto che, nella drammatica frivolezza del
palcoscenico di Facebook, si sente dire: il ponte di Romagnano sarebbe stato
aperto tra breve, in quanto l’acqua del fiume si era abbassata.
–
guarda di nuovo qui -
Ma sappiamo come andò a finire due ore
dopo.
Un caso nazionale.
Ma cosa li fanno a fare, allora, gli Ingegneri,
quando c’è già il Cabaret di Facebook?
***
Oggi è, dunque, un brutto pomeriggio per i seguaci
di Baglione.
A cominciare dal suo omologo di Lenta,
forse l’unico a non rendersi conto dei risolini di commiserazione che il folto
pubblico (almeno il doppio della settimana scorsa, quando alla palestra arrivò
lo Stato Maggiore della Lega) gli riserva ogni volta che si manifesta.
E, purtroppo per lui, qualche volta lo
fa: si manifesta.