All’Istituto Sacro Cuore di Novara prende il via
il ciclo formativo “Identificare, prevenire e gestire fenomeni di bullismo e
cyberbullismo”. Dopo la sperimentazione dello scorso anno, proprio
nei mesi precedenti alla prima ondata pandemica, torna “A Scuola di Like”. Una serie di
incontri, approfondimenti e strumenti messi a disposizione dagli esperti di Fondazione
Carolina al corpo docente per sviluppare adeguati e funzionali
percorsi di educazione digitale.
“L’esperienza del lockdown e tutto il contesto legato alla
pandemia - commenta il Segretario generale di Fondazione Carolina - Ivano Zoppi
- hanno
ulteriormente accelerato il pericolo processo di precocizzazione
dell’esperienza digitale, anche prima dei 10 anni di età, anticipando di
diversi anni la fase della pre adolescenza”. Un rischio evidente per
bambine e bambini che, tramite la Rete, si trovano a fruire immagini,
informazioni, contesti che vanno al li là della loro comprensione.
Dinamiche che, già prima dello spartiacque Covid-19,
l’istituto Sacro Cuore di Novara, con le scuole primarie e per l’infanzia, ha
messo al centro della propria missione educativa, comprendendo l’urgenza di
dotare le nuove generazioni di quelle impalcature necessarie per costruite
consapevolezza e proteggere valori e relazioni.
Oggi, mercoledì 13 gennaio è previsto il primo
incontro rivolto agli insegnanti, a cura della responsabile dei progetti-Scuole
di Fondazione Carolina, Valentina Varvaro. Il 20 e il 27 gennaio gli altri appuntamenti,
sempre curati dagli esperti della Onlus dedicata a Carolina Picchio.
“La scuola deve guardare al futuro, non bastano le
conoscenze, ma dobbiamo spalancare ai nostri figli la cultura della competenza”
osserva il preside dell’Istituto Sacro Cuore di Novara, Paolo Usellini. “Internet non è
uno strumento musicale, che possiamo destinare all’autodidattica -
continua il dirigente scolastico - invece alcuni genitori piazzano i bambini davanti agli
schermi senza alcun tipo di filtro o supporto”.
Mamma e papà a casa e i bambini scuola. Da mesi gli alunni
delle scuole primarie stanno vivendo un paradosso che condiziona il loro
percorso di crescita, non tanto nei momenti e nei singoli comportamenti, quanto
in tutto il mondo che si muove attorno al bambino. Da papà e mamma che non
tornano più dal lavoro, ai nonni che non sempre è possibile visitare, fino alle
gite e alle abitudini pre pandemiche. “È soprattutto la fisicità a mancare nella giornata;
l’assenza di contatti - conferma Ivano Zoppi - se non
correttamente motivata , può determinare dei disturbi che si possono
manifestare anche attraverso fenomeni di bullismo”.
Da qui nasce l’esortazione a ritrovare il “Coraggio di
educare”. Un concetto rilanciato in più occasioni durante i tanti
webinar promossi da Fondazione Carolina durante la seconda ondata
di contagi, che ha colto impreparate gran parte delle agenzie educative. Un
appello a raccogliere le forze e le motivazioni dei genitori, spiazzati e
smarriti dallo stravolgimento della vita quotidiana. Alle famiglie dei bimbi
del Sacro Cuore sono destinati altri due incontri formativi, all’insegna del
confronto e della partecipazione, organizzati sulla piattaforma Zoom in
occasione della settimana dell’educazione, con la partecipazione di papà
Picchio e del Segretario generale, Ivano Zoppi. “Questa sperimentazione, unica nel panorama
delle scuole primarie, dovrebbe essere la prassi, nell’ottica di quel principio
di cittadinanza digitale tanto inseguito in questi anni, ma raramente messo in
pratica”, conclude il preside Usellini. Una sfida educativa che non si
limita alla Primaria di Novara, ma che interessa tutto il tessuto delle Scuole
Sacro Cuore, dalla Primaria di Romagnano Sesia alle scuole per l’infanzia di
Novara e Arienta di Prato Sesia.
Redazione di Vercelli