Come anticipato ieri, possiamo pubblicare gli Atti
più importanti collegati alla riunione del giorno 21 dicembre scorso, della “Conferenza
dei Servizi”, l’organismo provinciale che decide le autorizzazioni per
insediamenti (in questo caso industriali) aventi un impatto ambientale.
qui
il verbale della riunione
qui
il parere di Arpa
qui
il parere dell’Asl di Vercelli
Si tratta della cosiddetta V.I.A. – appunto,
valutazione di impatto ambientale.
L’argomento è noto, l’autorizzazione ad insediare in
territorio comunale di Vercelli, in Via Libano, vicino alla Motorizzazione Civile
ed in terreno attiguo a quello del Centro Multiraccolta2, la “fabbrica dei
pallets”, di Atena Asm Iren.
Cioè uno stabilimento industriale che parta dalla
lavorazione di legno di scarto raccolto in tutta la Pianura Padana, tritandolo
poi (da qui “trucioli”) per produrre pallets.
Quanto legno di scarto portato qui da Iren?
Circa 110 mila tonnellate l’anno.
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Il “tavolo” è presieduto dal Dirigente del Settore
Ambiente della Provincia, Piero Gaetano Vantaggiato.
Sempre nei giorni scorsi – ma la realtà era emersa appena
conclusa la riunione del 21 dicembre – si è capito che la Provincia avesse deciso
mettendo in secondo piano il parere di Arpa e dell’Asl di Vercelli, che avevano
rilevato notevoli criticità del progetto.
A partire dalle emissioni in atmosfera e soprattutto
alle emissioni “odorigene”, cioè la puzza che lo stabilimento può diffondere
nell’area, poi trasferita fin dove il vento può portarla.
***
La lettura dei documenti è impegnativa, ma vale la
pena dedicare un po’ di attenzione e fatica ad un argomento che rischia di
incidere negativamente sulla qualità della vita.
Laddove la nozione di “rischio” è collegata al fatto
che, alla fine, lo stabilimento poi si faccia o no, perchè non è detta l’ultima
parola.
Gian Luca Borasio ha esaminato per i nostri Lettori
questi Atti e rilascia il commento che riportiamo integralmente.
Vale la pena di ricordare che Borasio vanta un
curriculum di assoluto prestigio come Amministratore di grandi Aziende, non
solo nazionali, operative nel settore energetico.
Per un triennio, è stato anche nel Consiglio di
Amministrazione di Atena Asm, nominato dal Comune di Vercelli su indicazione di
SiAmoVercelli.
Ecco il parere di Borasio.
Ho letto il verbale che, in modo quasi
imbarazzante, non autorizza per via tecnica questo impianto, ma per via
politica.
Emerge tutta una preparazione dei vari
uffici provinciali affinché fosse rilasciata l’autorizzazione, in barba agli
approfondimenti più ovvi.
Tutto si sposta sull'odore secondo
l'allarme di Arpa rimandando al funzionamento dell'impianto la verifica
dell'impatto.
Già, ma a quel tempo la frittata sarà
fatta.
Non c'è storia, non ci sono precedenti
che aiutino a studiare soluzioni tecniche e statistiche, su un impianto di
questo genere.
Stiamo, dunque, affrontando una
questione di tipo sperimentale, ma facendo un vero e proprio e, soprattutto,
dichiarato, salto nel buio.
Le analisi propedeutiche alla
costruzione, infatti, non si è in grado di eseguirle: si approva per fede.
Manca qualsiasi tentativo di farsi
assistere da ditte specializzate, proprio per acquisire modelli previsionali
fondati sui requisiti tecnici degli impianti.
Questo la dice tutta sulla capacità (o
volontà) degli uffici provinciali.
Ma veramente si crede che nessuna ditta
specializzata sia in grado di fare una simile analisi visto che è nota la
matrice del materiale impiegato (legno di scarto, ndr)?
Nel lavoro della Provincia, non si vede
nemmeno nessuna nota sulle emissioni del traffico veicolare (i camion per
portare a Vercelli il legno di scarto e per portare a destinazione i pallet
prodotti, ndr) indotto dall'impianto, ma solo prescrizioni sulla viabilità e
realizzazione di inutili piste ciclabili e barriere verdi.
Si avrebbe la pretesa di presentare queste
opere (alberelli e piste ciclabili, ndr) come idonee per l'impatto ambientale.
La Provincia pare agire come Ponzio
Pilato: se ne lava le mani.
Non c’è che “ringraziare” tanto il
Presidente della Provincia, Eraldo Botta, quanto il Sindaco di Vercelli, Andrea
Corsaro.
Egregio Signor Botta e caro Sindaco,
quando tornerete a svolgere solamente la vostra attività professionale, molta
gente, io per primo, ve ne sarà molto grata”.