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TRIPPA PER I GATTI / 710 - Tullia Babudro e Donatella Demichelis come Thelma e Louise? - No, no: delusi i Capataz- Cambiamo incomincia a cambiare i voti per eleggere il Consiglio Provinciale - Per il Congresso della Lega non cambiano niente

Thelma: Senti Louise… non torniamo indietro! Louise: Che vuoi dire Thelma? Thelma: Non fermiamoci! Louise: Non capisco… Thelma: Coraggio! Louise: Sei sicura? Thelma: Sì… Dai!

Thelma: Senti Louise… non torniamo indietro!

Louise: Che vuoi dire Thelma?
Thelma: Non fermiamoci!
Louise: Non capisco…
Thelma: Coraggio!
Louise: Sei sicura?
Thelma: Sì… Dai!

 

Sparire per esserci veramente


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Dunque Donatella Demichelis e Tullia Babudro, come abbiamo scritto ieri, lasciano la Lega per approdare al nuovo partito fondato dal Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti.

Da quello che abbiamo capito, sbaglierebbe, tuttavia, chi pensasse ad un esodo concepito per “tagliare i ponti” con il retroterra di provenienza.

Ma andiamo con ordine.

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Diciamo, anzitutto, che, almeno per ora, se ne vanno loro due, senza che altri, di peso, le seguano.

Un insuccesso?

Al contrario.

Da quel che si dice, loro non hanno diritto di voto (in quanto ancora giovani di iscrizione) nelle elezioni interne, congressuali, della Lega.

Sicchè il loro spostarsi non impoverisce, elettoralmente parlando e nel gioco delle correnti, il loro tradizionale punto di riferimento, il Sindaco di San Germano Vercellese, Michela Rosetta.

Che rappresenta l’unico baluardo dissenziente (dichiarato) nel blocco monolitico governato dal Parlamentare locale, Paolo Tiramani.

Un tempo, tra i timidamente e sotterraneamente dissidenti si annoverava anche il Sindaco di Gattinara, il lentese di adozione, Daniele Baglione, ma ormai lui stesso pare abbia deciso di consegnarsi all’irrilevanza politica.

In sintesi: cosa ci rimette, nelle battaglie congressuali interne della Lega, Michela Rosetta, dopo la dipartita di Babudro e Demichelis?

Niente.

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Vediamo, invece, cosa potrebbe cambiare un domani che si votasse per il rinnovo del Consiglio Provinciale.

Sappiamo che in Via San Cristoforo, ormai da qualche tempo, sono eletti Consiglieri che prendono i voti non più dei cittadini, ma di altri Consiglieri: tutti i componenti dei Consigli Comunali della provincia di Vercelli.

Insomma, è una elezione di secondo grado in piena regola.

In un primo tempo, si pensava che il rinnovo del Consiglio Provinciale di Vercelli si sarebbe tenuto in una tornata elettorale da svolgersi a dicembre di quest’anno.

Poi la Regione ha deciso di rinviare, causa Coronavirus, zona rossa e compagnia cantante.

Tra l’altro, stabilendo il principio che, quando si terrà l’elezione del Consiglio Provinciale, si terrà anche il Referendum per la (eventuale) fusione dei Comuni di Gattinara e Lenta.

Ora capita che il Presidente della Provincia, Eraldo Botta, abbia dato attuazione al dettato regionale e governativo, stabilendo che le elezioni si terranno “entro il 31 marzo prossimo”.

Il termine è fissato dal Decreto del Presidente Giuseppe Conte.

Entro.

Quindi si potrebbe andare a febbraio – marzo, anche perché prima, sempre che l’emergenza non peggiori, c’è ben altro cui pensare.

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Ma, così, c’è anche tutto il tempo per organizzarsi un po’, da parte delle forze politiche.

Infatti bisogna sapere che il “peso” del voto elettorale non è lo stesso per un Consigliere del Comune di Vercelli (800 voti) rispetto, per esempio, a quello di un Consigliere di Quinto Vercellese (a memoria: 25 – 30 voti o giù di lì).

E’ chiaro che tutto sia rapportato al numero di abitanti per Comune.

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Orbene, il tandem di comando, costituito dall’Onorevole e dal Ghiottone, aveva concepito di utilizzare i voti dei 12 Consiglieri Comunali di Vercelli della Lega (800 x 12 = 9.600) che, da soli, basterebbero per fare eleggere molti Consiglieri Provinciali vercellesi, come al solito penalizzando il Capoluogo per ingrassare (fare eleggere) rappresentanti di altre zone.

Non va dimenticato che oggi la città di Vercelli non esprime nemmeno un Consigliere Provinciale.

Con i risultati che si vedono, per esempio quando si parla di letamaia di Polioli, oppure di trucioli di Atena Asm.

Al Capoluogo la sghinga, puzzolente e inquinata, alla Valsesia i voti dei vercellesi.

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Allora, il disegno (dicunt) sarebbe stato questo.

In Provincia (avrebbero – dicunt - stabilito il Ghiottone e l’Onorevole) mandiamo almeno uno di Vercelli, che avrebbero individuato in Margherita Candeli.

Gli altri voti li usiamo per promuovere altri fedelissimi della periferia.

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I giochi in gioco sono, quindi, almeno due.

Quello congressuale che, come abbiamo visto, non si altera: Michela Rosetta mantiene pressochè tutta ed invariata la propria potenza di fuoco.

Il gioco elettorale provinciale, invece, dopo la fuoriuscita di 2 dei 12 Consiglieri Comunali vercellesi, potrebbe (dicunt) essere un po’ rivisto.

Perché è assai difficile che le due nuove di “Cambiamo” si rassegnino a fare le portatrici d’acqua per Margherita Candeli e, eventualmente, per chi dovessero decidere i capataz.

Insomma, una situazione così favorevole per le strategie di Michela Rosetta, che sempre di più pare il contraltare al monolite valsesiano ed alle sue appendici, che qualcuno dice: ma se – putacaso – fosse stata proprio lei a mettere in contatto Babudro e Demichelis con l’area di Giovanni Toti?

Che dire?!

Chi vivrà, vedrà.

In questo caso: se son…rosette, fioriranno.