Si celebra oggi (sabato 31 agosto) la Giornata internazionale della solidarietà,
istituita dall'Onu nel 2005 per sensibilizzare le persone al tema e, al
contempo, stimolare azioni di sostegno e collaborazione nei confronti di chi
vive situazioni di disagio.
Il tema della solidarietà è richiamato anche all’art. 2
della Costituzione, quale principio posto tra i valori fondanti
dell’ordinamento giuridico, tanto da essere solennemente riconosciuto e garantito,
insieme ai diritti inviolabili dell’uomo, come base della convivenza sociale.
In occasione della Giornata, l’Ordine Assistenti sociali del Piemonte interviene
per ricordare che la solidarietà si realizza in un processo che muta e si
evolve costantemente in quanto correlato ai tempi storici, economici e
politici.
«Ricordare e riconoscere nel contesto socio politico
attuale - afferma Barbara Rosina (Presidente Ordine Assistenti
sociali del Piemonte) - che i diritti umani sono “inviolabili” è
fondamentale. Così come è prioritario dare valore alla solidarietà, senza
distinzioni di età, di sesso, di religione, di condizione sociale ed economica.
Diritti e solidarietà se sono strettamente connessi definiscono ed influenzano
la convivenza sociale e lo sviluppo della persona umana a vantaggio di sistemi
democratici».
«All’interno di servizi depotenziati, - precisa
Simona
Passanante (consigliera Ordine assistenti sociali Piemonte) - con risorse
spesso scarse e non sempre adeguate, si collocano gli assistenti sociali,
impegnati tra le altre cose nel farsi promotori del processo di solidarietà.
Centrale è la funzione svolta dai professionisti dell’aiuto come
attivatori/ri-attivatori di reti sociali, esperti e co-costruttori di comunità.
Da non dimenticare sono le tante iniziative locali non istituzionali,
dell’associazionismo, che intervengono in aiuto di chi “fa fatica a stare
dentro al sistema”. Le istituzioni e le organizzazioni di servizio sociale, al
fianco delle reti informali, devono avere il compito di “alimentare” - con più
forza - il sistema di relazioni e di esperienze, generatrici di competenze e
conoscenze, che unisce le persone tra loro».
Secondo Rosina ciò rappresenta una sfida: «Tutti noi siamo
impegnati a interpretare e promuovere una forma rinnovata di solidarietà tra
pari, di vicinanza, al fine di fronteggiare le vulnerabilità frutto dei
cambiamenti e delle grandi incertezze del tempo presente. Sfida questa che ci
fa ritenere imprescindibile sollecitare, laddove necessario, la politica e le
istituzioni affinché al centro delle politiche sociali ci sia attenzione
alle fragilità ma anche alle risorse che possono essere espresse dalle nostre
comunità».
Redazione di Vercelli