Il comunicato congiunto diramato nel pomeriggio di oggi dalla
Prefettura di Vercelli, con Asl e Comune Capoluogo, giunge come indiretta,
quanto chiara, conferma di quanto da ieri circola con insistenza in città.
Si sarebbe isolato un focolaio di Coronavirus in alcuni
settori della comunità dominicana che da tempo vive ed opera con grande
correttezza e partecipazione responsabile quanto apprezzata nella società vercellese.
I casi risultati positivi sarebbero tra i 10 ed i venti.
Il bollettino sull'andamento della pandemia diramato ogni pomeriggio dall'Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte (linkato in alto nella pagina), del resto, da registrare oggi - 7 agosto - 1.383 contagi in provincia di Vercelli, a differenza dei 1.365 di ieri.
Un aumento di diciotto casi che si contempera con il tempo necessario per l'elaborazione dei tamponi rinofaringei prelevati. Si tratta, peraltro di deduzioni su numeri ufficiali: è tutt'altro che superflua una maggiore leggibilità del dato, favorita da Fonti ufficiali.
La precisazione
– leggi qui il comunicato –
che gli Enti hanno ritenuto di rendere, cioè che i soggetti
contagiati sarebbero in età giovanile, non fa che accreditare
ulteriormente questa tesi.
Sono necessarie tanto le raccomandazioni, quanto il discernimento.
Si tratta – abbiamo detto – solo di alcuni settori (ben
circoscritti) della comunità
dominicana, quindi ogni generalizzazione, oltre che indebita, è fuorviante.
E’, tuttavia, necessario chiarire, proprio perché uno dei modi per scongiurare
ulteriori contagi è quello di assecondare l’efficacia delle attività di
prevenzione, come è meno difficile fare se si circoscrive il fenomeno.
Ad ogni buon conto, per quanto banale possa apparire la reiterazione
di questi princìpi, giova ricordare che l’epidemia di Coronavirus non è
finita.
I rischi di contagio non sono svaniti.
Siamo e restiamo – e non solo per decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri – in una situazione di emergenza.
E’ vero che a tutti noi piacerebbe rimuovere questa verità, perché
il bisogno di “normalità” è avvertito da tutti ed è sacrosanto: ma non
bisogna abbassare la guardia.
Ci permettiamo di dirlo, naturalmente, senza nessuna presunzione di
insegnare alcunchè agli altri: è una condivisione assolutamente umile e
fraterna.
Siamo tutti sulla stessa barca.