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VERCELLI, SUL CASO CANNATA TORNANO LOGICA E BUON SENSO, SENZA RINUNCIARE ALLA CHIAREZZA - La Mozione delle Opposizioni corretta dalla Lega - E si raggiunge l'unanimità

Si era partiti in salita che sarebbe stata buona per un redivivo Marco Pantani.

Caso Cannata, alla fine è la Lega a trovare la strada per una soluzione decente.

Si era partiti in salita che sarebbe stata buona per un redivivo Marco Pantani.

A proposito della Mozione presentata da Pd (difformemente dall’indirizzo della Segreteria Provinciale) SiAmoVercelli, Movimento5Stelle e Vercelli Con Maura Forte, si sono sentite cose che diventa difficile considerare compatibili con un’Assemblea elettiva.

La tesi di quei Gruppi di Opposizione che hanno presentato la Mozione è stata espressa con impressionante naturalezza: bisogna che il Consiglio Comunale chieda a Giuseppe Cannata di dimettersi.

Cioè: un’Assemblea di eletti dal popolo che chiede (in quanto tale: cioè Assemblea) ad un altro eletto dal popolo di rassegnare le dimissioni.

A prescindere da quale possa essere la ragione, si tratta di una cosa finora – e ci piacerebbe essere corretti – mai vista.

Mai vista.

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A voler essere severi – il che comunque è tutt’altro che impossibile, se si reputi meritevole la materia – la strada non è poi così difficile da tracciare.

Se si reputa che un Consigliere abbia recato un danno d’immagine al Comune, nulla vieta – anzi, è dovuto – che il Comune proceda per il risarcimento.

E’ la Legge (e quindi lo Statuto del Comune) a dire che, qualora un Consigliere si trovi in condizione di contenzioso con l’Ente, decade dall’incarico.

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La volontà di tutelare gli interessi (anche di immagine e del relativo danno) non può tradursi in Atti diversi da quelli che consentono la Legge e lo Statuto.

Lo ha con chiarezza ricordato nel proprio intervento Roberto Scheda.

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Ovvio che, come tale, e come presentata, la Mozione non potesse essere accolta.

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Perché l’emendamento (la correzione della Mozione) ha avuto il merito di riportare le cose a posto, soprattutto dal punto di vista istituzionale, non meno che umano?

Perché il Consiglio ha di fatto rimesso al Sindaco il compito di parlare con Cannata, per rappresentargli l’opportunità di rassegnare le dimissioni anche da Consigliere.

Può sembrare una differenza sottile, ma lo è come può esserlo una lastra d’acciaio.

Bene, dunque, che, infine, l’Aula abbia votato all’unanimità una soluzione capace di ripristinare, forse prima di altro, la logica.

Quindi che accadrà?

Accadrà che, su mandato del Consiglio, il Sindaco convocherà Cannata per rappresentargli l’opportunità che si dimetta.